Il Dpcm? A Roma è carta straccia. Così i minimarket beffano Conte

Sabato sera, Trastevere. Nel quartiere della movida romana per antonomasia regna un’atmosfera surreale. In tv si parla ancora di giri di vite e coprifuoco. I proprietari dei locali sono obbligati ad abbassare la serranda non un minuto dopo la mezzanotte, ma già dalle 21 scatta il divieto di vendere alcolici da asporto.

Eppure in tanti continuano a sorseggiare birre e superalcolici agli angoli delle strade o davanti agli esercizi di vicinato. Un gruppo di adolescenti ci viene incontro a passo svelto. “Dove state andando?”. “A prendere qualcosa da bere, lì dal bengalese”, risponde uno di loro indicando un minimarket con la saracinesca semi-abbassata.

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