Idealista: boom dell’affitto transitorio, +39% nell’ultimo anno

A Venezia il peso è pari al 40% dell’offerta delle locazioni

Milano, 18 apr. (askanews) – Continua la ripresa dello stock abitativo nel settore delle locazioni, cresciute del 3% nell’ultimo trimestre e del 14% rispetto a 12 mesi fa, quando l’emorragia di case disponibili per l’affitto toccò il punto più basso comparato ai normali standard del periodo pre-Covid. Nel mercato degli affitti, cresce in particolar modo l’offerta transitoria, con un aumento dell’8% rispetto al trimestre precedente e del 39% a livello interannuale. Lo rileva l’Ufficio Studi di idealista, secondo cui la locazione transitoria ora pesa per il 21% sul totale dell’offerta in locazione disponibile.

Il capoluogo in cui il peso dello stock transitorio impatta maggiormente sull’offerta è Venezia col 40%, seguita da Massa (37%), quindi Isernia e Verbania (entrambe a quota 31%). Solo due città, Sondrio e Teramo, non presentano alcuna presenza di locazioni temporanee. A Milano (17%) e Roma (15%) il peso dell’affitto transitorio sull’offerta totale è inferiore alla media nazionale del 21%.

Il contratto di locazione transitorio è un accordo impiegato per l’affitto di un immobile ad uso abitativo per un periodo di tempo limitato e per esigenze abitative temporanee non turistiche. Il contratto ha una durata minima di 1 mese e massima di 18 mesi.

Sono 82 i capoluoghi in cui lo stock di affitti transitori è in rialzo, con i maggiori incrementi del periodo nei piccoli mercati, dove il fenomeno era praticamente inesistente ed è bastata la comparsa di una manciata di annunci per provocare variazioni molto marcate come ne caso di Nuoro (98%), Oristano (93%), Alessandria (92%) e Gorizia (91%). In altri 29 capoluoghi, le percentuali di aumento superano la media nazionale del 39%, con variazioni che vanno dall’89% di Avellino ed Enna (,) al 40% di Messina e Taranto. Questo trend di crescita si riscontra praticamente in tutti i principali mercati degli affitti, come dimostrano i dati di Bologna (69%), Firenze (59%), Milano (58%), Torino (33%), Napoli (28%), Venezia (18%), e Roma (17%). D’altra parte, si registrano ribassi in 14 città, con percentuali che vanno dal più marcato -63% di Verbania e Cuneo al -10% registrato a Barletta.

La tendenza positiva della locazione classica, contratti 4+4, è proseguita debolmente nell’ultimo trimestre (solo 1% di incremento), con un aumento dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2023, coinvolgendo 72 delle 100 città capoluogo monitorate. Ancora una volta, sono i mercati più piccoli a mostrare le maggiori fluttuazioni nell’offerta di alloggi in affitto, come evidenziato da Belluno (86%), Gorizia (81%), Vibo Valentia e Biella (entrambe con un aumento del 76%). Tra i grandi mercati Milano (38%) e Bologna (30%) invertono la tendenza negativa degli anni precedenti, mentre Roma (-30%) e Napoli (-23%) continuano a registrale forti cali dell’offerta. La disponibilità di immobili in affitto sta diminuendo in 27 città italiane, con variazioni che spaziano dal -3% di Vicenza al calo più significativo registrato a Cuneo, che ha visto una diminuzione del 62% nell’ultimo anno.