Giustizia, niente riforme: i penalisti scioperano per tre giorni

Astensione dalle udienze il 19, 20 e 21 aprile

Roma, 27 mar. (askanews) – La Giunta dell’Unione delle Camere penali ha proclamato l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale per i giorni 19, 20, 21 aprile prossimi, per denunciare l’immobilismo del Governo rispetto alle riforme sulla Giustizia. “Le riforme processuali urgenti richieste dalla avvocatura sono ignorate – denuncia una nota – . I diktat della magistratura prontamente eseguiti: rallentamento della riforma costituzionale della separazione delle carriere, congelamento delle riforme dell’ordinamento giudiziario sgradite alle toghe. E poi, carcere, carcere, carcere, ogni qual volta la cronaca e la ricerca del consenso ispirano e sollecitano il peggiore populismo penale”. Per questo “i penalisti italiani lanciano nel Paese la mobilitazione per il rispetto degli impegni elettorali e parlamentari assunti dalla nuova maggioranza: subito tre giornate di astensione dalle udienze penali, per dare il via ad una nuova stagione di iniziative politiche in difesa del diritto penale liberale e del giusto processo. La delibera di astensione dell’Unione Camere Penali Italiane”.

“I penalisti italiani ribadiscono senza riserve il proprio apprezzamento, la propria condivisione ed il proprio sostegno verso le idee riformiste del Ministro Carlo Nordio, ed alla figura di giurista ed intellettuale liberale quale egli certamente è, ma non possono più oltre ignorare come quelle idee e quei propositi riformisti appaiano osteggiati ed interdetti dalla stessa maggioranza che dovrebbe sostenerli, come anche da una burocrazia ministeriale tradizionalmente incline ad assumere l’improprio ruolo di decisore politico che di fedele ed efficiente esecutore delle idee e della volontà politica del Ministro Guardasigilli”. “Appare dunque necessario – sottolinea la nota – avviare una forte campagna di mobilitazione della pubblica opinione, volta a richiamare il governo e la maggioranza parlamentare che lo sostiene al rispetto degli impegni di riforma della giustizia penale e dell’ordinamento giudiziario inequivocabilmente annunciati prima in campagna elettorale e poi in Parlamento, nonché il Ministro Guardasigilli a dare immediato seguito all’impegno reiteratamente e pubblicamente assunto di apertura di un tavolo tra avvocatura, magistratura ed esecutivo per la individuazione delle più urgenti esigenze di modifica dei decreti attuativi della recente riforma del processo penale”.