Giappone: 93% va ancora in mascherina, anche se non c’è più obbligo

Sondaggio: il 42% lo fa per abitudine, altri per uniformarsi

Roma, 13 apr. (askanews) – Nonostante da un mese non vi sia più l’obbligo in base alle regole per affrontare il Covid-19, il 93 per cento dei giapponesi continua a indossare la mascherina. Lo ha rivelato uno studio condotto da Laibo, una società di reclutamento sul lavoro, e rilanciato dai media nipponici.

Il sondaggio ha avuto come campione 750 lavoratori adulti, il 39,6% dei quali ha dichiarato di indossare una maschera “incondizionatamente”. Un altro 53,4% ha dichiarato di farlo a seconda della situazione.

Il 13 marzo il Giappone ha allentato le prescrizioni sulle mascherine, consentendo alle persone di decidere quando indossarla nella maggior parte dei casi.

Tra coloro che continuano a indossare la mascherina, il 42,6% ha dichiarato di farlo per abitudine. Tuttavia c’è un 37,9% del campione che lo fa perché si sente sotto osservazione, visto che la gran parte dei colleghi e delle persone va in giro in mascherina.

Un altro fattore critico coinvolge le aziende che adottano in modo indipendente le regole sull’uso della maschera per i dipendenti. Nel sondaggio di Laibo, il 35% ha affermato di indossare mascherine perché consigliato dal proprio datore di lavoro.

Nella Aeon, il più grande rivenditore al dettaglio del Giappone, tutti i 500mila lavoratori che operano nei negozi fisici e nelle sedi aziendali continuano a indossare mascherine durante l’orario di lavoro. I dipendenti devono segnalare la presenza o l’assenza di sintomi Covis ai supervisori prima di arrivare al lavoro. FamilyMart e altre catene di minimarket raccomandano ai dipendenti d’indossare mascherine per il viso.

Le regole sulle maschere sono presenti anche nel settore manifatturiero. Okuma, un produttore di macchine utensili, chiede ai lavoratori di mantenere quella pratica. “Se si verificasse un’epidemia di Covid all’interno dell’azienda, dovremmo interrompere le linee di produzione”, ha affermato un rappresentante della compagnia.

Alla Mitsubishi Heavy Industries, i dipendenti di tutto il gruppo che lavorano in Giappone devono indossare mascherine se non possono distanziarsi di almeno un metro l’uno dall’altro.

A marzo tuttavia le mascherine sono state vendute a un tasso di 5,89 unità ogni mille persone, secondo Nikkei POS, che raccoglie dati sull’andamento delle vendite in tutto il Giappone. La valutazione è la seconda più bassa dal 2020.

Il volume di mascherine vendute è solo del 12% in più rispetto a marzo 2019, il che indica che tali acquisti si stanno riallineando ai livelli pre-Covid. Le vendite di mascherine sono anche influenzate dalla gravità della stagione dei pollini per chi soffre di allergie.

Mitsubishi Chemical Group ha inoltre affermato che le sue spedizioni di pannelli acrilici, utilizzati per realizzare partizioni interne, si sono più che dimezzate rispetto al picco del 2020.

Nel sondaggio di Laibo, il 75% degli intervistati ha sostenuto di voler continuare a mascherarsi sempre o secondo necessità. Molte aziende, tra cui Aeon e Mitsubishi Heavy, non hanno deciso cosa faranno una volta che il Giappone declasserà il Covid-19 alla stessa categoria dell’influenza stagionale a maggio.

Altri paesi si stanno allontanando dall’uso delle mascherine. Solo il 20 per cento circa delle persone nel Regno unito continuerebbe a usarle, ha scoperto una società di ricerca britannica che ha effettuato il sondaggio a giugno 2022.