domenica, Settembre 8, 2024

FOTO| VIDEO | A Latina i braccianti indiani in piazza, appello al governo: “Regolarizzateci”

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LATINA – Sono già in centinaia le persone che si sono radunate in piazza della Libertà, a Latina, per la manifestazione-sciopero contro il caporalato organizzata dalla Flai Cgil dopo la morte del 31enne bracciante indiano Satnam Singh, morto mercoledì scorso al San Camillo di Roma dopo un disperato tentativo di soccorso in eliambulanza. In piazza oggi, accanto ai tantissimi colleghi, è attesa anche sua moglie, la 26enne Sony: era al fianco di Satnam quando sono stati abbandonati in strada di fronte casa dopo l’incidente con un macchinario nell’azienda agricola di Borgo Bainsizza, in cui entrambi lavoravano, che aveva mozzato di netto un braccio del marito.


Tra le decine di bandiere della Cgil – in piazza le categorie Flai, Fiom, Fillea, Filctem e Spi – di Libera, di Legambiente e dell’Anpi, a portare la propria solidarietà ci saranno anche i leader di Pd e Avs, Elly Schlein e Nicola Fratoianni. ‘Basta sfruttamento! Per la dignità, la salute e la sicurezza di chi lavora’, si legge sul grande striscione sullo sfondo del furgone-palco allestito per l’occasione. Tantissimi i braccianti accorsi per testimoniare vicinanza a Satnam, per lo più indiani. Tra loro c’è il 37enne Singh Amarjit, impiegato regolare in un’azienda agricola in provincia di Frosinone. “Grazie a tutti per essere venuti, siamo distrutti per Satnam ma rischiamo che ce ne siano molto altri”, le sue parole in rappresentanza dei lavoratori. “Tanti i padroni danno in mano a tutti trattori e macchinari senza sapere se si è capaci o no, la colpa è loro e non di Satnam: la sua unica colpa era di voler lavorare per poter mangiare”.

La condizione dei lavoratori irregolari nei campi, spiega Amarjit, “è terribile. Gli stranieri lavorano 12-13 ore al caldo e al sole tutti i giorni, ma grazie a noi cresce anche l’Italia”. Da qui l’appello alla premier: “Al Governo e a Giorgia Meloni dico: regolarizzateci tutti, non lasciateci essere clandestini. Così, con il permesso di soggiorno, tutti potranno pagare le tasse e lavorare in condizioni migliori”. Oggi infatti, sottolinea il bracciante, “i ragazzi senza documenti guadagnano 2,5 o 3 euro l’ora per tutto il giorno, quelli in regola quasi 5-6 euro”.

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