Firenze e Bologna accolgono il nostro appello: sì, mostriamo il dramma Balcani

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BOLOGNA – Sono già due le città che hanno accolto l’appello lanciato dall’agenzia Dire di mostrare le immagini di ciò che sta accadendo lungo la rotta dei Balcani. Venerdì scorso il rilancio da parte del sindaco di Firenze Dario Nardella, che su Twitter ha scritto: “Quello che sta succedendo nei Balcani è un dramma per l’umanità. E spesso sono i bambini a pagare il prezzo più alto. Condivido questo appello: facciamo vedere cosa sta succedendo, nelle vie e nelle piazze. Creiamo consapevolezza. Firenze è pronta”.

ARMENTANO (PD): “SI LEVI UNA VOCE CHE TROVEREBBE ALTRI SINDACI E CITTÀ PRONTI A RISPONDERE”

Nella rotta balcanica “sta accadendo qualcosa di orribile. I poveri disperati vengono respinti con una violenza feroce”. Da Firenze, “città da sempre pronta a promuovere pace e solidarietà, si levi una voce, un’offerta di aiuto, che troverebbe altri sindaci e città pronte a rispondere per intervenire almeno nell’urgenza: la gravissima emergenza invernale”. Lo chiede in Consiglio comunale Nicola Armentano, capogruppo del Partito democratico, durante una comunicazione in aula. “Ho visto e condivido l’appello fatto dal sindaco Nardella per creare consapevolezza e iniziative intorno a questo dramma. Lo rilancio con forza a chiunque voglia accompagnarci”.

Secondo il capogruppo dei dem “non possiamo aspettare ancora: si intraprenda un’iniziativa politica a fini umanitari a partire da Firenze, che sia d’esempio per l’Italia e per l’Europa. Non possiamo lasciare in tasca le mani, anche se pulite”. Mani che se necessario vanno chiuse “a pugno per batterle forte sui tavoli. Abbiamo il dovere di farlo”, conclude.

ERRANI (PD): “DOBBIAMO CREARE CONSAPEVOLEZZA”

L’iniziativa è stata accolta anche dal consigliere comunale di Bologna Francesco Errani (Pd): “Il dramma dei Balcani: sosteniamo la proposta di tappezzare le strade delle città con le immagini dei migranti. L’agenzia Dire ha lanciato una iniziativa rivolta alle città per chiedere di tappezzare le strade con le ‘immagini di quell’altrove così vicino e insopportabile’, per mostrare il dramma dei Balcani”.

Il consigliere del Pd aggiunge: “Firenze ha aderito all’iniziativa. Anche Bologna può condividere l’appello e mostrare ai cittadini cosa sta succedendo, con immagini nelle vie e nelle piazze, per creare consapevolezza, rilanciando l’iniziativa proposta dall’agenzia Dire: anche noi possiamo tappezzare le strade delle città con le immagini di un dramma così vicino e insopportabile, a cui dobbiamo dare risposta prima possibile come cittadini europei”. Perché a pochi chilometri dai confini italiani “abbiamo visto come le condizioni di migranti e richiedenti asilo bloccati lungo la rotta balcanica siano disumane e inaccettabili”, dichiara Errani. “È urgente un intervento della comunità internazionale per garantire un’accoglienza dignitosa e sicura”, continua il dem, ricordando che grazie a una iniziativa di Federico Martelloni (Coalizione civica) già lunedì scorso il Consiglio comunale “ha chiesto con un ordine del giorno di aprire corridoi umanitari per consentire ai profughi di raggiungere l’Europa”. Inoltre, “come cittadini- sottolinea Errani- possiamo sostenere le associazioni come Ipsia e Caritas che operano in Bosnia, in collaborazione con la Croce Rossa”.

La possibilità di contribuire, conclude Errani, è fornita anche dalle raccolte di aiuti umanitari e di fondi promosse a livello locale: ad esempio quelle dell’associazione “La Villetta” e del Pd bolognese. La Federazione dem, infatti, ha deciso di aprire una raccolta fondi “nella sua rete di iscritti, militanti, amministratori, volontari, nella cittadinanza- scrive il Pd su Facebook- perché non si può restare indifferenti”.

Freddo, scarsità d’acqua, pochi servizi igienici: “Sono queste le condizioni drammatiche in cui vivono migliaia di migranti che risalgono lungo i paesi Balcanici”, continuano i democratici, sottolineando che “l’Europa deve intervenire, sull’accoglienza e sul diritto di asilo, perché certe scene, certe condizioni disumane, non facciano più parte di queste sofferte realtà”.

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