Euploia rivela le origine di Partenope

Maria D’Ambrosio e Giovanni Petrone sono ideatori e promotori di “Materia Viva” con F2Lab e Casa del Contemporaneo

Materia Viva torna con Euploia a Napoli, nel quartiere di Chiaia, a rivelare le origini di Partenope grazie alla messa negli spazi urbani e commerciali di opere di arte e design che segnano l’antico itinerario greco: dalle cavità di cappella vecchia, risalendo per la rampa e il giardino Caprioli intercettando la necropoli di via Nicotera e poi fino all’acropoli sul Monte Echia.

I progetti, le installazioni e le performance realizzati per Euploia, a cura di Maria D’Ambrosio e Carla Langella, sono resi parte del paesaggio urbano e di una passeggiata che prosegue il programma di azioni di Arte Pubblica e Design per valorizzare le aree e le attività produttive e in questo caso riferiti a Chiaia e alla storia del Monte Echia.

Si tratta del lavoro riavviato a maggio 2023 per indagare sulla natura tufacea di Napoli e quindi sulle prime cavità realizzate dai coloni greci nel VII sec. A.C. cui si deve il primo insediamento urbano.

Importanti gli studi e i reperti archeologici, dovuti ai ritrovamenti in via Nicotera che attestano l’esistenza di una sottostante necropoli, perché sono i materiali e i dati da cui si è partiti nel lavoro progettuale degli artisti e del gruppo di designer guidato dalla prof. Carla Langella del Dipartimento di Architettura delle Federico II del Corso di Laurea in Design per la Comunità  e della magistrale internazionale in Design for Built Environment.

I progetti di quest’anno si uniscono ad alcuni di quelli realizzati e prototipati già l’anno passato grazie al lavoro coordinato dalla stessa Carla Langella con Francesca Castanò del Dipartimento di Architettura dell’Università Vanvitelli.

“Un lavoro che prosegue dunque sul piano materiale e simbolico perché Materia Viva vede crescere la rete di collaborazioni tra le Istituzioni e le Imprese – dicono Maria D’Ambrosio e Giovanni Petrone ideatori e promotori di Materia Viva con F2Lab e Casa del Contemporaneo – e coinvolge anche le Scuole, altre associazioni civiche e soprattutto gli abitanti del territorio per costruire una rete sociale necessaria a una concreta rigenerazione umana e urbana che tocchi la dimensione istituzionale civica ed economica e produttiva”.

Significativa la collaborazione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, con il direttore Paolo Giulierini e Maria Lucia Giacco e con il progetto Obvia/ExtraMann, così come importante il supporto della Soprintendenza Archeologia Paesaggio e Beni Culturali della Città di Napoli con il funzionario di zona Stefano Iavarone e Barbara Balbi.

Un lavoro che riporta all’attenzione la necessità di rigenerare una parte così importante della città e che usa le installazioni e i progetti realizzati per risvegliare l’interesse e rendere più visibile la connessione con le antiche origini della città.

“Un lavoro di rigenerazione sociale e urbana – dicono Maria D’Ambrosio e Carla Langella che hanno curato insieme il percorso per Euploia  –  che ha attivato e rende visibile  la sapienza di aziende artigiane e altre realtà produttive e di ricerca che danno avvio ad una collaborazione che unisce contenuti e maestranze di qualità targate Materia Viva e che rende ciascuna opera e progetto il veicolo di una storia preziosa che ha bisogno di forme contemporanee per diventare racconto e parte del patrimonio culturale”.

I negozi, le piazze, le vie, le rampe, il paesaggio urbano che stratifica e ingloba natura e artificio, fanno spazio a oggetti, opere, gioielli, installazioni, performance, racconti, che richiamano ad un sapere nascosto che alimenta la città da millenni e fa del suo nucleo urbano originario il luogo-simbolo di una ricchezza culturale che appartiene alla matrice partenopea e a quello che ha generato nel tempo.

Arte e Design, che ‘emergono’ come reperti archeologici e si mostrano per rivelare la preziosità di quei luoghi a chi li abita e a chi vi ha insediato una propria attività, diventano parte di un nuovo paesaggio per rileggere la città e renderla più sensibile al suo immenso patrimonio materiale e immateriale che ha bisogno di cura e di un lavoro costante ad opera di cittadini e istituzioni insieme.

Euploia è augurio di buona navigazione usato dagli antichi greci per indicare il Monte Echia. Dal 4 al 21 ottobre 2023 Euploia diviene un’azione espositiva diffusa di arte e design in cui, attraversando il denso paesaggio urbano di Chiaia, ci si muove dal mare alla montagna guidati dalle opere e dai progetti che invitano ad attraversare gli antri, i giardini, le strade, dove il passo e lo sguardo spaziano da suggestivi innesti tra natura e artificio a reperti di quella antica cultura materiale che ancora oggi nutre la produzione artigiana e manufatturiera che emerge nella ricerca del contemporaneo.

Euploia è operazione urbana diffusa che presenta i risultati di un lavoro plurale riferito specificamente ai luoghi dove i primi coloni intorno al VII sec. A. C. hanno cavato il tufo e fabbricato Parthenope, il primo insediamento della città precedente a Neapolis, e dove oggi sono insediate importanti attività artigianali, manifatturiere e spazi di produzione di arte contemporanea che, nel loro insieme, sono simulacri e patrimonio comune del ‘made in Italy’.

Il percorso tracciato da Euploia serve a ritrovare i luoghi di Parthenope attraverso tre aree differenti: quella del mare con le ex cave di tufo, quella a mezza costa corrispondente ai ritrovamenti della necropoli in Via Nicotera n° 5 e n°10 e al Giardino a metà Rampa Caprioli, per poi giungere all’acropoli sul Monte Echia.

I ritrovamenti di vasellame e altri ornamenti funerari avvenuti in via Nicotera solo di recente (tra il 1949 e il 1960) hanno consentito di localizzare la necropoli greca e di dare evidenza archeologica all’esistenza di Parthenope, la cui acropoli corrisponde alla sommità del monte Echia.

Le installazioni temporanee e permanenti di Euploia, diffuse nello spazio urbano e nelle vetrine delle attività commerciali e produttive, tracciano un itinerario che ha l’intento di svelare agli abitanti e ai visitatori di questi luoghi l’origine antica della città e risvegliare una sensibilità civica necessaria a una concreta rigenerazione umana, urbana e sociale.

Molti dei progetti esposti si incentrano sulla materia tufo, sulle sue caratteristiche di porosità e stratificazione, sui suoi significati simbolici e sulle opportunità di riciclarlo in un’ottica sostenibile di upcycling. Il tufo è inteso come emblema dell’identità più intima della città, come testimone eterno della storia più antica di Pizzofalcone.