Ecco cosa prevede l’accordo di cessate il fuoco per Gaza approvato da Hamas

Un piano di attuazione in tre fasi, ciascuna della durata di 42 giorni

Roma, 7 mag. (askanews) – Al-Araby al-Jadeed ha ottenuto il testo dell’accordo di cessate il fuoco per Gaza accettato ieri da Hamas, in attesa di un pronunciamento ufficiale di Israele. Di seguito il testo integrale della proposta avanzata dai mediatori di Egitto e Qatar, che prevede un piano di attuazione in tre fasi, ciascuna della durata di 42 giorni: L’accordo quadro mira a rilasciare tutti i detenuti israeliani nella Striscia di Gaza, siano essi civili o soldati, vivi o meno, in cambio della liberazione di un numero concordato di prigionieri nelle carceri israeliane e del ritorno ad una calma sostenibile, in modo tale da raggiunge un cessate il fuoco permanente, il ritiro delle forze israeliane da Gaza e la ricostruzione.

L’accordo quadro, i cui garanti sono Qatar, Egitto, Stati Uniti e Nazioni Unite, si compone di tre fasi correlate e interconnesse, che sono le seguenti: LA PRIMA FASE (42 giorni) – Cessazione temporanea delle operazioni militari reciproche tra le due parti e ritiro delle forze israeliane verso est e lontano dalle aree densamente popolate verso un’area lungo il confine dell’intera Striscia di Gaza. – Sospensione delle operazioni aeree militari e di ricognizione nella Striscia di Gaza per dieci ore al giorno e per 12 ore nei giorni del rilascio di detenuti e prigionieri. – Ritorno degli sfollati nelle loro aree di residenza e ritiro israeliano dalla Gaza Valley, dall’asse Netzarim e dalla rotatoria del Kuwait. In particolare, tre giorni dopo il rilascio di tre detenuti, le forze israeliane si ritirano completamente al-Rashid, smantellano i siti e le installazioni militari in quest’area e consentono il ritorno degli sfollati alle loro case. Il 22esimo giorno – dopo il rilascio della metà dei detenuti civili ancora in vita, comprese le donne soldato -, le forze israeliane si ritirano dal centro della Striscia di Gaza a est di Salah al-Din Road verso un’area, vicino al confine, e smantellano completamente tutti i siti e le installazioni militari. Agli sfollati sarà consentito di ritornare ai loro luoghi di residenza nel nord della Striscia di Gaza e sarà garantita la libertà di movimento dei residenti in tutte le aree della Striscia di Gaza.

– Già a partire dal primo giorno, dovrà essere consentito l’ingresso di grandi e sufficienti quantità di aiuti umanitari, materiali di soccorso e carburante (600 camion al giorno, di cui 50 camion di carburante), compreso quello necessario per far funzionare elettricità e attrezzature necessarie per la rimozione delle macerie, e per riabilitare e gestire ospedali, centri sanitari e panifici in tutte le aree della Striscia di Gaza.

Scambio di detenuti e prigionieri: Durante la prima fase, Hamas rilascerà 33 detenuti israeliani (vivi o morti), tra cui donne (civili e soldati), ragazzi (sotto i 19 anni, esclusi i soldati), anziani (oltre i 50 anni), malati e civili feriti, in cambio di numeri di prigionieri nelle carceri e nei centri di detenzione israeliani. In cambio, Israele rilascerà 30 prigionieri anziani (oltre i 50 anni) e malati per ogni detenuto israeliano, sulla base di elenchi forniti da Hamas, in base all’arresto più lontano nel tempo. Ultimato questo scambio, il gruppo palestinese procederà alla liberazione di tutte le soldatesse israeliane viventi. In cambio, Israele rilascerà 50 prigionieri dalle sue carceri per ogni donna soldato israeliana liberata, sulla base di elenchi forniti da Hamas.

Il processo di scambio è legato alla portata del rispetto dei termini dell’accordo, compresa la cessazione delle operazioni militari reciproche, il ritiro delle forze israeliane, il ritorno degli sfollati e l’ingresso degli aiuti umanitari.

Entro e non oltre il 16esimo giorno della prima fase, inizieranno discussioni indirette tra le due parti per concordare i dettagli della seconda fase di questo accordo per quanto riguarda le condizioni per lo scambio di prigionieri e detenuti di entrambe le parti (soldati e uomini rimanenti), a condizione che siano completati e concordati entro la fine della quinta settimana di questa fase. Tutte le misure in questa fase, inclusa la cessazione temporanea delle operazioni militari reciproche, i soccorsi e il ritiro delle forze, continueranno nella seconda fase fino a quando non sarà dichiarata una calma sostenibile.

LA SECONDA FASE (42 giorni): – Saranno annunciati il ritorno a una calma sostenibile (cessazione delle operazioni militari e ostili) e la sua entrata in vigore prima dello scambio di detenuti e prigionieri tra le due parti. Lo scambio riguarderà tutti gli uomini israeliani rimasti vivi (civili e soldati) in cambio di un numero concordato di prigionieri nelle carceri israeliane da parte delle forze dello Stato ebraico. In questa fase è inoltre previsto il ritiro completo delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza.

LA TERZA FASE (42 giorni): – E’ previsto lo scambio di corpi e resti da entrambe le parti, dopo la loro identificazione. In questa fase, inoltre, dovrà avvenire l’attuazione del piano di ricostruzione della Striscia di Gaza per un periodo da 3 a 5 anni, comprese case, strutture civili e infrastrutture pubbliche. Sarà inoltre deciso un risarcimento per tutte le persone colpite, sotto la supervisione di una serie di paesi e organizzazioni, tra cui Egitto, Qatar e le Nazioni Unite. Prevista, infine, la definitiva conclusione all’assedio della Striscia di Gaza.