Dl Milleproroghe, non escluso un “monito” scritto di Mattarella

Sui balneari c’è già procedura Ue.I precedenti delle lettere dal Colle

Roma, 23 feb. (askanews) – Il decreto Milleproroghe approvato oggi in via definitiva dalla Camera, potrebbe diventare legge con la “macchia” di un monito scritto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Al Senato erano state fonti parlamentari di maggioranza a riferire di perplessità del Quirinale sul tema delle concessioni balneari, la cui proroga espone l’Italia a possibili sanzioni da parte dell’Unione europea che sul tema ha già aperto una procedura di infrazione a carico dell’Italia. La voce di un possibile intervento del Colle con una lettera “di accompagnamento” è tornata a circolare in Parlamento anche se fonti di maggioranza raccontano di non aver avuto segnali di un possibile intervento del Colle.

Il Quirinale non conferma né smentisce le voci parlamentari, non comunica nessun orientamento sul tema, l’unica certezza è che, come sempre accade alla fine di ogni iter parlamentare di leggi e decreti da promulgare, gli uffici sono al lavoro e nessuna decisione è stata presa. Il decreto tuttavia scade il 27 febbraio, era blindato a Montecitorio, non ha subito modifiche. Sarebbe arduo immaginare di concludere praticamente ad horas un nuovo esame delle due Camere in caso di ipotesi estrema, cioè di un ricorso al dettato dell’articolo 74, primo comma, della Costituzione, che recita: “Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione”. Uno strumento al quale il capo dello Stato finora ha fatto ricorso solo in occasione del varo della legge sulle mine anti-uomo.

L’attenzione del Quirinale alle corrette relazioni con l’Europa è da sempre un pallino di Mattarella quindi non è escluso che il dl Milleproroghe possa rappresentare l’occasione per una lettera ai presidenti delle Camere (come in occasione del varo della commissione d’inchiesta sul sistema bancario) o ai medesimi interlocutori con l’aggiunta del presidente del Consiglio come è accaduto per il decreto sostegni bis varato dal governo Draghi.