Disordini in Francia, l’attacco all’abitazione di un sindaco scuote il Paese

Convocata per lunedì una manifestazione dall’Associazione dei sindaci di Francia. Borne e Darmanin a L’Haÿ-les-Roses

Roma, 2 lug. (askanews) – Continuano i disordini in Francia, dopo l’uccisione del giovane Nahel, ad un posto di blocco a Nanterre, e durante la quinta notte di violenze un’auto in fiamme è stata lanciata contro l’abitazione del sindaco di L’Haÿ-les-Roses. Un episodio che ha suscitato una forte reazione: per lunedì è stata convocata una manifestazione di sostegno davanti a tutti i municipi francesi.

“Sindaci e cittadini sono invitati domani a riunirsi davanti a tutti i municipi della Francia, che suoneranno le loro sirene, dopo l’attentato contro l’abitazione del sindaco di L’Haÿ-les-Roses”, ha annunciato oggi David Lisnard, il presidente dell’Associazione dei sindaci di Francia (AMF), come riporta Le Figaro.

“L’AMF ha deciso di invitare i sindaci e la popolazione a mobilitarsi”, e “domani alle 12:00 abbiamo deciso con tutti i sindaci di Francia di convocare una manifestazione nelle piazze dei municipi, suoneremo le sirene e continueremo il nostro lavoro quotidiano affinché torni l’ordine”, ha dichiarato David Lisnard sul canale televisivo francese TF1. In un comunicato L’AMF ha chiesto “una mobilitazione civica dei cittadini”, ricordando che i disordini prendono di mira con estrema violenza i simboli della Repubblica come municipi, scuole, biblioteche, polizia municipale.

Intanto il primo ministro Elisabeth Borne e il ministro dell’Interno Gérald Darmanin sono in visita a L’Haÿ-les-Roses, nella casa del sindaco Vincent Jeanbrun, vittima di un violento attacco questa notte, come riporta Le Figaro. I disordini in Francia, dopo l’uccisione del 17enne di origine algerina Nahel M., ad un posto di blocco a Nanterre, non si fermano e durante la quinta notte un episodio ha impresso una preoccupante svolta alle proteste: un’auto in fiamme è stata lanciata contro l’abitazione del sindaco di L’Haÿ-les-Roses.

La premier francese Elisabeth Borne ha condannato “l’attacco intollerabile” nei confronti del sindaco di L’Haÿ-les-Roses, promettendo che “i responsabili saranno perseguiti con la massima fermezza”, esprimendo il suo sostegno al sindaco e alla sua famiglia “ancora sotto shock”.

La Procura locale ha aperto un’inchiesta per tentato omicidio. Il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha annunciato che “è stata aperta un’indagine per tentato omicidio” e che “sono stati mobilitati mezzi significativi della polizia giudiziaria”. “Gli autori di questi fatti risponderanno dei loro atti efferati”.

Dall’entourage del sindaco Vincent Jeanbrun, Le Figaro ha appreso che l’amministratore si trovava in municipio a tarda notte, quando un gruppo di rivoltosi ha utilizzato un’auto ariete per sfondare il cancello della sua abitazione, dove si trovavano la moglie e i loro due figli di 5 e 7 anni. La donna, inseguita da alcuni manifestanti, si è anche ferita mentre fuggiva con i figli.

La destra ha condannato con forza l’attentato notturno. Gli ex candidati alla presidenza Eric Zemmour e Marine Le Pen hanno denunciato una nuova “svolta” nell’ondata di violenze che da martedì scuote la Francia. “Questi selvaggi hanno osato toccare la famiglia di un uomo che ha come unica colpa quella di essere sindaco e quindi di rappresentare la Francia”, ha commentato il presidente di Reconquest. “Non c’è più nessun limite alla violenza”, ha denunciato il presidente di Rassemblement national Jordan Bardella.

Ma anche il prefetto prefetto di polizia di Parigi Laurent Nuñez ha ammesso – intervenendo su Bfm Tv – che è stato superato un limite, annunciando che il sindaco di L’Haÿ-les-Roses Vincent Jeanbrun riceverà una “protezione rafforzata”, dopo l’attacco alla sua casa di questa notte.