Da Nordcorea raffica di missili, alta tensione in Asia

Per la prima volta proiettile a sud di linea marittima
Roma, 2 nov. (askanews) – La Corea del Nord ha messo in atto oggi una delle più pesanti provocazioni dalla fine della Guerra di Corea, lanciando una raffica di almeno 23 missili verso il Mar del Giappone e, tra questi, uno che ha attraversato l’immaginaria linea marittima di divisione tra Nordcorea e Sudcorea per la prima volta da quanto questa è stata istituita ed è ammarato a una sessantina di chilometri dalle acque territoriali sudcoreane. L’azione di Pyongyang è venuta dopo che il regime di Kim Jong Un ha protestato per ampie manovre aeree congiunte tra Stati uniti e Corea del Sud, iniziate lunedì, e mentre Washington e Seoul continuano ad avvertire che la Corea del Nord starebbe per effettuare il suo settimo test nucleare. In un momento, insomma, di altissima tensione nella Penisola coreana. Il missile che ha attraversato la cosiddetta Northern Limit Line (NLL), istituita alla fine della guerra del 1950-53, è apparso seguire una traiettoria che l’avrebbe portato sull’isola sudcoreana di Ulleung, motivo per il quale le autorità hanno fatto suonare l’allarme missilistico, costringendo la popolazione a correre ai rifugi sotterranei. Seoul ha reagito al lancio facendo decollare i suoi jet F-15K e KF-16, i quali hanno lanciato – secondo lo stato maggiore sudcoreano – tre missili di precisione nelle acque a nord della NLL. Pyongyang ha proceduto a diversi lanci per tutta la mattinata odierna. Alcuni dei missili erano missili balistici a corto raggio, altri erano missili terra-aria. Sono partiti sia dalla costa est che da quella ovest del paese. Non solo. La Corea del Nord ha anche parato un centinio di colpi d’artiglieria dalla zona di Kosong verso la zona cuscinetto marittima tra le due Coree, costituita in base all’accordo intercoreano del 2018. “Il lancio missilistico della Corea del Nord che segna una prima volta dalla divisione della Penisola, e che è caduto in prossimità delle nostre acque territoriali a sud della NLL, è assai raro e intollerabile”, ha scritto in un comunicato lo Stato maggiore congiunto sudcoreano. “La nostra risposta militare – ha continuato – ribadisce la nostra risolutezza a rispondere aspramente a ogni provocazione e mostra che siamo acapaci di colpire accuratamente il nostro nemico”. Dal 1984 la Corea del Nord ha lanciato circa 200 missili nella direzione del Mare orientale o del Mar giallo, ma mai aveva fatto ammarare un missile a sud della NLL, cosa che rappresenta una minaccia diretta alla Corea del Nord. Nel novembre 2010, però, il regime del padre di Kim Jong Un, Kim Jong Il, effettuò un bombardamento d’artiglieria contro l’isola sudcoreana di Yeonpyeong, uccidendo quattro persone (due civili) e ferendone 18. Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha convocato il Consiglio nazionale di sicurezza e ha condannato i lanci nordcoreani, ordinando una “dura” reazione. Il Comando Usa nell’Indo-Pacifico ha avvertito che “le avventate azioni” della Corea del Nord non resteranno senza risposta. Seoul e Washington hanno avviato lunedì manovre aeree denominate “Vigilant Storm”, che coinvolgono 240 aerei da guerra, compresi i più avanzati caccia stealth, sui cieli della Penisola coreana. Inoltre è arrivato in un porto della Corea del Sud anche il “Key West”, un sommergibile nucleare americano ad alta tecnologia, che una “visita programmata”. Il ministero degli Esteri nordcoreano ieri ha minacciato “misure consequenziali sempre più potenti” se gli Usa continueranno le loro “incessanti e avventate provocazioni militari”. Quest’anno la Corea del Nord ha già lanciato oltre 40 missili balistici, una cifra record, che mostra un consistente progresso della sua capacità in questo settore.