Confcooperative: “Abbiamo cura del Paese”

“Il mismatch mina la competitività delle imprese”

In Italia, il lavoro e l’inclusione sociale sono i motori dell’attività cooperativa, che non delocalizzano, creano lavoro e pagano le tasse. Le cooperative producono il 25% dei prodotti agroalimentari del Made in Italy. Rappresentano inoltre il 30% della distribuzione al consumo e al dettaglio, il 19,6% degli sportelli bancari e forniscono servizi di welfare a 7 milioni di cittadini italiani.

“Le cooperative sono protagoniste dello sviluppo del Paese e sono la spina dorsale dell’economia sociale che sostiene la crescita sostenibile dell’Italia”. Queste le parole di Maurizio Gardini, Presidente di Confcooperative, in apertura della 41esima Assemblea Nazionale, che quest’anno ha adottato il tema “Abbiamo cura del paese”.

“Il mismatch riduce la competitività delle imprese e costa loro l’1,2% del PIL, pari a 21 miliardi di euro – ha dichiarato Gardini – gli squilibri colpiscono le grandi, le piccole e le micro imprese”.

“Le nostre imprese danno lavoro a 540.000 persone e potrebbero occuparne altre 30.000, ma non riusciamo a trovare le figure professionali di cui abbiamo bisogno, dal settore socio-sanitario a quello tecnico-scientifico, dal settore agroalimentare ai trasporti, dal turismo ai servizi culturali”.

Il presidente di Confcooperative ha osservato che le disuguaglianze stanno aumentando nonostante una crescita del PIL superiore alle aspettative. “Ci sono 3,8 milioni di lavoratori poveri che guadagnano meno di 6.000 euro all’anno e più di tre milioni di lavoratori in nero e irregolari”.

“Investiamo in buone aziende che creano lavoro dignitoso e riduciamo ulteriormente il cuneo fiscale, che è più pesante del 10% rispetto alla media OCSE. Questo darebbe alle aziende nuove risorse, farebbe arrivare più soldi nelle tasche dei lavoratori e avrebbe un effetto positivo sui consumi interni, depressi dall’inflazione”.

Infine, c’è un passaggio dedicato alla rappresentanza. “Ribadiamo la validità della scelta fatta con Alleanza delle Cooperative Italiane. L’Alleanza ha dimostrato la sua solidarietà e la sua capacità di individuare direzioni e linee di azione per la cooperazione e per il Paese, senza perdere di vista il suo lavoro sindacale quotidiano di difesa e sostegno delle imprese”.

“Questo non ci esime dal costruire insieme altre partnership nel mondo dell’associazionismo, del mondo accademico e dei corpi intermedi che possano aiutarci a trovare ambiti di lavoro comune e a mettere a fuoco linee strategiche da indicare a chi guida il Paese. Non possiamo, ha concluso Gardini, pretendere l’unità da chi governa se noi stessi non riusciamo a lavorare in armonia”.

Ciro Di Pietro