Confcommercio: Pnrr, sostenere imprese su transizione digitale ed ecologica

Lavorare per l’integrazione logistica del sistema ZES

“Il terzo rapporto sull’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilenza (PNRR) conferma che le misure per le quali si è registrata una spesa più significativa a fine 2022 sono l’ecobonus potenziato, il Sisma bonus e il credito d’imposta per i beni strumentali 4.0”.

“Ci auguriamo quindi che questi dati vengano tenuti in considerazione, sia nella riallocazione delle risorse per un uso più efficiente del PNRR, sia nella messa a punto del capitolo italiano di REPower EU”: così ha sottolineato Luigi Taranto, Segretario Generale di Confcommercio-Imprese per l’Italia, in occasione di una riunione del Comitato Direttivo del PNRR.

“Nel nostro Paese il Piano Transizione 4.0 è lo strumento principale per facilitare la transizione digitale. Da quest’anno, però, sono state abolite le misure potenziate del Piano, che si applicavano fino a dicembre 2022: è stato abolito il credito d’imposta per la formazione sulle tecnologie 4.0 e sono state ridotte in modo significativo le aliquote fiscali promozionali per i beni strumentali 4.0 e per le attività di R&S e innovazione”.

“Inoltre, devono essere introdotti ulteriori beni 4.0 materiali e immateriali ammissibili al credito d’imposta per sostenere l’innovazione in tutto il sistema produttivo, dalla produzione ai servizi. Accogliamo con favore anche le informazioni sul contenuto preliminare del capitolo italiano di REPower EU contenute nel terzo rapporto”.

“In particolare, sono fondamentali incentivi chiari e completi per le imprese che adottano tecnologie a basso contenuto di carbonio con l’obiettivo di rafforzare l’autonomia del nostro Paese e allo stesso tempo diversificare il nostro approvvigionamento energetico. È bene quindi utilizzare il credito d’imposta, ma è necessario intervenire anche attraverso contributi in conto interessi e garanzie pubbliche, come la nuova Sabatini Green Scheme”.

Il Segretario generale di Confcommercio ha sottolineato che “la prospettiva di un’unica Zona Economica Speciale nel Mezzogiorno è corretta. Le modalità di attuazione dovranno essere chiarite. L’integrazione logistica delle ZES italiane, a partire dal completamento dell’Alta Velocità Napoli-Bari, è una condizione importante per consentire lo sviluppo del Mezzogiorno nel suo complesso”.

“Nell’ambito del Fondo Complementare Aree colpite dal sisma 2009-2016, il bando della Macro Misura B ‘Rilancio economico e sociale’ ha visto la partecipazione attiva di imprese abruzzesi, laziali, marchigiane e umbre”, ha concluso Taranto. Per realizzare gli investimenti proposti dalle imprese e raggiungere gli obiettivi del programma regionale, le risorse attualmente accantonate nel Fondo sono insufficienti”.

Ciro Di Pietro

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