Confcommercio: Dl energia insufficiente serve forte potenziamento

Ripristinare i crediti d’imposta e azzerare gli oneri di sistema

Secondo quanto affermato da Confcommercio nel corso dell’audizione sul Decreto Energia davanti alle Commissioni Finanze e Attività produttive della Camera, le attuali misure che il Governo ha varato per alleviare l’impatto dei costi energetici sia sulle sulle imprese che sulle famiglie non sono sufficienti.

È imperativo che queste misure vengano rafforzate, reintroducendo i crediti d’imposta sull’energia ed eliminando gli oneri generali di sistema per il settore elettrico, analogamente a quanto fatto in precedenza per il gas.

Nonostante il trend del valore delle materie prime energetiche nel primo semestre di quest’anno, abbia imboccato la strada della normalizzazione – annota Confcommercio – i prezzi dell’offerta al dettaglio sono ancora molto alti rispetto a quelli pre-crisi. Infatti, nel 2023, il consumo di energia delle imprese del terziario sarà superiore a quello del 2019 del 44%.

Questi dati – rileva Confcommercio – sono un metodo di sterilizzazione delle tariffe generali degli impianti elettrici per le imprese e le famiglie che devono essere mantenute in vigore fino al raggiungimento della stabilizzazione prezzi.

Allo stesso modo, il credito d’imposta sull’energia dovrebbe essere rilanciato, tenendo conto proprio del divario che si è creato tra i prezzi dell’elettricità nel trimestre di riferimento e i valori registrati nel 2019.

Inoltre, alla luce delle modifiche introdotte dal recente ‘Decreto proroghe’, è necessario ripristinare le scadenze originariamente previste per il 2023 per usufruire dei crediti d’imposta associati al primo e secondo trimestre.

Per Confcommercio, il costo della sterilizzazione delle tasse e il ripristino dei crediti d’imposta trovano una compensazione finanziaria sufficiente per le risorse derivate dai proventi aste ETS pagate all’erario dello Stato dal GSE.

Secondo gli ultimi dati, da gennaio a giugno 2022, l’Italia ha fissato la propria quota di emissioni di CO2 a un prezzo medio di 82 €/tCO2, generando proventi pari, al 30 giugno 2022, a circa 10,4 miliardi di euro.

Occorre poi – conclude Confcommercio – sbloccare i fondi già stanziati a sostegno della comunità energetica e procedere rapidamente sul fronte dell’attuazione delle misure contenute nel nuovo Capitolo RePowerEU del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Ciro Di Pietro

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