Confartigianato: in 3 mesi 8,8 miliardi danni export crisi Mar Rosso

Le conseguenze della crisi sulle imprese italiane

I danni subiti dal commercio estero italiano a causa della crisi del Mar Rosso dal novembre 2023 al gennaio 2024 ammontano a 8,8 miliardi di euro, ovvero 95 mln di euro al giorno. Lo rivela Confartigianato, che ha calcolato l’impatto di una riduzione dei traffici marittimi commerciali tra l’Oceano Indiano e il Mar Rosso sui flussi commerciali dell’Italia con Asia, Oceania, Paesi del Golfo Persico e Africa sud-orientale.

In particolare, nel comunicato si legge che l’Italia ha perso 3,3 miliardi negli ultimi tre mesi. Ciò equivale a 35 milioni al giorno a causa di esportazioni fallite o ritardate e a 5,5 miliardi (60 milioni al giorno) a causa della carenza di approvvigionamento dei prodotti manifatturieri.

Confartigianato ha, inoltre, indagato sull’impatto della crisi sulle micro, piccole e medie imprese italiane, che sono tra le più vulnerabili in Europa. La loro quota di export manifatturiero diretto nei Paesi extra UE è pari al 32,7% del totale europeo, con un valore addirittura doppio rispetto alle omologhe imprese tedesche.

Nel 2023, il flusso di import ed export di merci via Mar Rosso provenienti dal settore del Made in Italy, dove sono fortemente presenti le piccole e medie imprese, ammonta a 30,8 miliardi di euro (pari a 1,5 punti percentuali del Pil).

In particolare, il valore delle esportazioni dei prodotti delle piccole e medie imprese è stato di 10,8 miliardi, con il valore più elevato delle esportazioni alimentari con 4,2 miliardi, seguito dai prodotti in metallo 1,8 miliardi, e altri prodotti come gioielli e occhiali con 1,8 miliardi, 1,5 miliardi per la moda, 1 miliardo per legno e mobili.

A questi settori si aggiunge il settore principale per l’export del Made in Italy verso i mercati emergenti dell’Asia, ovvero macchinari e attrezzature, oltre ad una forte presenza di micro, piccole e medie imprese. Nel 2023 è stato di 11,6 miliardi il valore di questi nostri prodotti transitati attraverso il canale di Suez.

Secondo Confartigianato la crisi colpisce anche le piccole e medie imprese del settore dei trasporti. Sono in gioco 2,5 miliardi di euro di fatturato per 13 importanti sistemi di trasporto e logistica nelle 14 province dove si trovano i 15 porti più grandi, con almeno 1 milione di tonnellate di merci movimentate attraverso il Mar Rosso.

Confartigianato stima anche l’impatto della crisi di Suez sulle esportazioni delle regioni italiane. “L’acuirsi della crisi in Medio Oriente sta aggravando il rallentamento del commercio internazionale, incidendo negativamente sul Made in Italy e sull’offerta di prodotti essenziali per il settore manifatturiero italiano”, afferma il Presidente di Confartigianato Marco Granelli.

Il Presidente sottolinea che “L’impatto della crisi del Mar Rosso, sommata al continuo inasprimento della politica monetaria e al rafforzamento delle regole fiscali europee, potrebbe avere un grave impatto sulla crescita economica dell’Italia. È importante attuare tutte le misure, compresa l’attuazione del Pnrr – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – per rafforzare questa ambizione ed evitare il rischio di rallentare il ciclo espansivo dell’occupazione”.

Ciro Di Pietro

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