CNA: Decreto alluvione, le imprese hanno bisogno di certezze

“E’ urgente erogare sostegni tempestivi e adeguati”

“Migliaia di piccole e medie imprese (PMI) colpite dalle alluvioni si trovano in una fase critica per decidere se riprendere rapidamente le attività o chiudere definitivamente. È urgente un sostegno tempestivo e adeguato per garantire le condizioni per la ripresa delle attività”.

E’ l’appello lanciato da Paolo Cavini, presidente di CNA Emilia-Romagna, alla Commissione Ambiente della Camera, a proposito del decreto alluvione, e la stima dei danni di 8,8 mld di euro predisposta dallo Stato è ancora provvisoria e comprende i danni, i mancati ricavi di esercizio, la ricostruzione delle quote aziendali e il riadattamento delle opere infrastrutturali.

Cavini, inoltre, ha sottolineato che la stima dei danni è destinata a salire, vista l’aggiunta di richieste di risarcimento. Ha continuato dicendo che a più di un mese dal disastro che ha colpito la regione, dove lavorano migliaia di famiglie e 130.000 aziende e 443.000 dipendenti, “l’emergenza non è finita”.

“Molte famiglie non sono ancora potute rientrare nelle loro case e molte aziende non hanno potuto riprendere le loro attività”. È una situazione “molto incerta e complicata” ha detto Cavini e “che richiede un intervento immediato”.

È fondamentale dare certezze alle imprese, a partire da strumenti finanziari efficaci e prontamente disponibili, per consentire loro di riprendere le attività e ricostruire ciò che è stato distrutto.

Le imprese colpite, in particolare artigiani e PMI, e tutte le realtà produttive che svolgono una funzione sociale di difesa del territorio (negozianti, ristoratori, ecc.), necessitano innanzitutto di un approccio volto a rimuovere i vincoli finanziari e a consentire loro di riprendere l’attività a “tasso zero”.

Nel merito del decreto, il presidente di CNA Emilia-Romagna ha sottolineato la necessità di estendere il periodo di sospensione dei pagamenti fiscali anche a quelli dovuti almeno entro il 30 novembre 2023.

Inoltre, ha affermato che il termine per il rimborso delle somme dovute durante il periodo di sospensione deve essere modificato dal 20 novembre 2023 al 16 gennaio 2024, in un’unica soluzione o in 12 rate mensili a partire dal 16 gennaio 2024.

Per quanto riguarda il credito, Cavini ha sottolineato che, pur essendo positivo il rafforzamento del Fondo di Garanzia per le PMI, la priorità nel modificare il Decreto è quella di non snaturarne gli obiettivi e le caratteristiche di misura di promozione strategica per le PMI.

E ha aggiunto: “Sarebbe inoltre opportuno individuare misure concordate con l’UE per superare le limitazioni previste dal Regolamento UE sugli aiuti di Stato. A questo proposito, è necessario aggiornare i regolamenti sui regimi de minimis introducendo esenzioni automatiche in caso di disguidi”.

“L’attività del Fondo può essere messa in parallelo con il contributo dei Confidi, decisi ad aumentare la complementarietà tra garanzie pubbliche e garanzie mutualistiche”.

A questo si aggiunge la proroga della sospensione delle rate di mutui e prestiti fino a tutto il 2023 per non gravare le imprese di ulteriori oneri; la CNA deve inoltre sospendere i contributi previdenziali e assistenziali previsti dal decreto, così come l’unico ammortizzatore sociale per l’artigianato, il Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato (Il decreto prevede anche la sospensione dei contributi al Fsba).

Si raccomanda però di valutare un piano di rateizzazione per il pagamento dei contributi sospesi, in modo da fornire alle imprese colpite dall’alluvione agevolazioni concrete per la gestione della liquidità.

Il presidente di CNA Emilia-Romagna ha espresso un giudizio positivo sulle misure di sostegno al reddito, pur sottolineando che i benefici per i lavoratori autonomi sono molto più bassi di quelli per i lavoratori dipendenti.

In conclusione, Cavini, ha sottolineato la necessità di una clausola normativa che esoneri le imprese dalla responsabilità per la perdita di documenti, come ad esempio gli obblighi in materia di salute e sicurezza dovuti ad allagamenti. In molti casi, infatti, le informazioni contenute in documenti cartacei o in hardware o software sommersi non sono più utilizzabili.

Ciro Di Pietro

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