Cia: direttiva Emissioni coinvolge 90% aziende pollame, 20% suini

Dal voto in plenaria un altro colpo alla zootecnia

Roma, 12 mar. (askanews) – Una forte penalizzazione per il settore avicolo e suinicolo italiano ed europeo. Dal voto di oggi in merito alla direttiva sulle emissioni industriali, arriva un ulteriore colpo alla zootecnia con altri costi e oneri burocratici per le imprese. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta la decisione della plenaria di Strasburgo.

L’accordo odierno, infatti, va a modificare le soglie per l’applicazione della direttiva IED andando a impattare su tante produzioni di qualità. Solo in Italia, sottolinea Cia, rientrerebbero nel nuovo perimetro il 90% degli allevamenti avicoli e il 20% di quelli suinicoli, ma con un impatto superiore all’80% sulla produzione di carne di maiale.

“Abbiamo sempre ritenuto irragionevole equiparare la zootecnia a settori altamente industrializzati, chiedendo il mantenimento dello status quo nella revisione della direttiva – spiega in una nota il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – Dopo l’esclusione degli allevamenti bovini, oggi ci aspettavamo un esito ben diverso dal voto e, invece, si è persa un’occasione per costruire insieme agli agricoltori la strada verso una maggiore sostenibilità”.

Per Cia “una migliore protezione dell’ambiente non passa da più burocrazia, ma da strumenti e misure incentivanti – conclude Fini – Ora confidiamo in una valutazione più attenta da parte del Consiglio, che dovrà dare il via libera definitivo al testo”.