ROMA – “Fissare l’asticella porta jella” hanno detto i leader in coro a quelli che fino all’ultimo hanno chiesto la percentuale di voti attesa alle prossime elezioni europee. Ma corna, cornetti, tocco legno e ferro di cavallo a parte, la prossima competizione europea avrà risvolti importantissimi anche sulla politica di casa nostra. Nessuno vuol fissare l’asticella? Ragioniamo sulle possibilità allora, sulla percentuale in base alla quale un/una leader potrà dire che il suo partito ha vinto. Con quello che ne seguirà, con il nuovo ‘quadro’ dei rapporti di forza reali che usciranno dalle urne. Perché si vota col sistema proporzionale, dove tutti corrono per se stessi e contro tutti gli altri. Anche all’interno della propria coalizione di centrodestra e centrosinistra. Alla fine, oltre gli eletti al Parlamento europeo, in base alla percentuale presa si potrà capire chi resterà in sella e chi invece dovrà farsi da parte. Per quanto il raffronto, con una piccola forzatura, ci sembra opportuno ragionare con il risultato delle elezioni politiche del 2022. Voto diverso ma comunque ravvicinato, tenendo conto pure che quasi tutta la campagna elettorale è stata giocata su argomenti di politica interna, di Europa si è visto poco. Ma ragioniamo sui dati.
IL CENTRODESTRA
Partiamo dalla maggioranza del Centrodestra che governa l’Italia. Fratelli d’Italia, della leader Giorgia Meloni, alle politiche del 2022 ha preso il 26% dei consensi. Quindi un risultato vicino (o sopra) al 26% suonerà come vittoria netta, se dovesse invece scendere sotto il 24% ci sarà qualcosa da aggiustare. La Lega di Matteo Salvini si gioca la partita della vita: alle politiche ha preso circa il 9% dei voti. Salvini punta ad un risultato a due cifre, per questo ha candidato il generale Vannacci, anche contro il parere di alcuni big leghisti. Sotto il 9% per Salvini saranno guai, certamente gli verrà presentato il conto. Per Forza Italia è una gara altrettanto importante. Alle politiche il partito di Berlusconi aveva preso l’8%. Molti temevano che con la scomparsa del fondatore Forza Italia fosse condannata. Invece il leader Antonio Tajani ha saputo posizionare bene il partito, forza ‘tranquilla’ ancorata al Partito popolare europeo, e ora sono molti ad aspettarsi il sorpasso, che sia Forza Italia a prendere la doppia cifra superando la Lega.
IL CENTROSINISTRA
Sul versante dell’opposizione, il Pd della nuova leader Elly Schlein è sotto i riflettori. Alle politiche del 2022 (senza Schlein, ndr) i Dem avevano preso il 19%. Quindi si parlerà di vittoria con un risultato superiore al 20%, ma sono molti quelli convinti che con la nuova dirigenza si possa ‘riprendere’ addirittura la percentuale delle europee del 2019, circa il 23%.
IL CENTRO
Gara all’ultimo voto tra Italia Viva di Matteo Renzi alleato con +Europa di Emma Bonino e il ‘nemico’ di Azione, Carlo Calenda. In molti sono pronti a scommettere che Renzi ce la farà a superare lo sbarramento del 4%, mentre per il ‘solo’ Calenda sarà molto difficile. Ma il leader di Azione è sicuro di sfangarla. Ce la farà a superare lo sbarramento l’Alleanza verdi sinistra, e anche col 4,1% sarà un successo.
IL M5S
Partita difficile per il M5S di Giuseppe Conte. Alle politiche ha preso il 15,5%, in molti ora temono un drastico calo di consensi, soprattutto legato al forte astensionismo che si teme al Sud dove il Movimento prende il grosso dei consensi. Anche per Conte il dopo potrebbe essere complicato, con un risultato molto al di sotto delle politiche sicuramente ci sarà un prezzo da pagare. Ma il ‘re’ della comunicazione 5 stelle, Rocco Casalino, ha tranquillizzato tutti dicendo: state tranquilli, andrà bene.
L’articolo Chi vince e chi perde le elezioni europee proviene da Agenzia Dire.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it