Bitonci (Lega): “Al lavoro per riforma del fondo di garanzia a favore delle Pmi”

D’Alfonso (PD): “Pacchetti formativi e tecnologici per favorire le piccole e media imprese”

“Nel giro di un anno abbiamo registrato una riduzione del 5% dell’erogazione del credito da parte del sistema bancario determinato dall’aumento dei tassi d’interesse da parte della Bce. L’erogazione negli ultimi 10 anni è diminuita di oltre 300 mld soprattutto per le microimprese che hanno problemi con le valutazioni del merito creditizio.

Stiamo lavorando su una riforma del fondo di garanzia Pmi che tende a garantire le stesse coperture, caso unico a livello europeo, ricomprendendo anche la small mid cap che erano su Sace e il Terzo settore. Senza garanzie non c’è credito, per questo bisogna proseguire su questa strada”.

Lo ha dichiarato Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nel corso della tavola rotonda “Innovazione, economia e finanza” svoltasi nell’ambito del convegno Insieme per Domani promosso dall’agenzia di stampa LaPresse.

Sul ruolo della pubblica amministrazione è intervenuto Luciano D’Alfonso (parlamentare del Pd in Commissione Finanze a Montecitorio): “Dobbiamo porci l’obiettivo di una pubblica amministrazione flessibile e capace di farsi carico dei progetti di vita delle imprese, in particolare quelle piccole.

Una PA che renda facile non solo la nascita delle stesse ma anche la crescita e l’internazionalizzazione delle aziende. Ci sono gli strumenti non solo sul piano fiscale ma anche con pacchetti formativi ad hoc e con pacchetti tecnologici. Spingendo nella direzione di fare rete con le altre imprese. Tutto ciò è possibile grazie ai fondi che arrivano dall’Europa”.

Sul divario in termini di investimenti tra Nord e Sud Italia si è espresso Orazio Iacono (amministratore delegato del gruppo Hera): “Pensiamo a ciò che avviene nella filiera delle acque dove c’è bisogno di una forte industrializzazione delle aree del Centro e del Mezzogiorno.

Non solo manca la capacità operativa ma ci sono gravi carenze anche in termini di investimenti. Basti pensare che in Europa in questo settore si investono circa 100 euro pro capite, la media nazionale è di 70 euro, al Sud si scende a 7 euro per abitante.

Il terreno perso va recuperato prima possibile superando la frammentazione e favorendo l’aggregazione in modo che possano nascere nuove multi-utilities. La stessa cosa vale per la gestione dei rifiuti dove va recuperato un gap importante per evitare costi di esportazione raddoppiati.

Per Danilo Iervolino (presidente della Salernitana calcio ed editore de L’Espresso): “Innovare è fondamentale soprattutto per le piccole e medie imprese. Ma abbiamo bisogno di tecnologie e innovazioni abilitanti e non limitanti.

L’Italia si è svegliata tecno-entusiasta e questo è un bene. Il che vuol dire che tutti hanno sposato le nuove tecnologie dei big data, della cybersecurity, stampanti 3d ma dobbiamo fare di più soprattutto aiutando le start up. Il nostro Paese ha un’effervescenza creativa in grado di far emergere nuovi talenti e quindi avanti con il cambiamento”.