Bce, Schnabel critica il sondaggio del sindacato interno Ipso

“Titoli terribili” su Lagarde, sindacalisti “super aggressivi”

Roma, 23 feb. (askanews) – Inconsueto sfogo “fuori onda” di Isabel Schnabel, componente del Comitato esecutivo della Bce, contro il sindacato dei dipendenti dell’istituzione, l’Ipso, per il sondaggio interno che un mese fa ha diffuso e da cui emergeva una valutazione molto negativa dell’operato della presidente, Christine Lagarde.

Nei minuti che precedevano un dibattito organizzato a Milano da Forum Analysis, Schnabel, mentre si trovava in prossimità di un microfono che presumibilmente non sapeva essere acceso, ha duramente criticato l’iniziativa dell’Ipso, lamentandosi del forte risalto che ha avuto a livello mediatico.

“Sapete questa è gente super aggressiva, in una istituzione in cui il personale viene trattato molto, molto bene”, ha detto in riferimento ai sindacalisti. “Hanno fatto una indagine parziale. E appena l’hanno finita hanno subito fatto filtrare l’indagine alla stampa”.

“Sono usciti titoli terribili, terribili – ha proseguito – che dicevano che Lagarde è la peggiore presidente della storia della Bce”. E che la confrontavano in negativo con il suo predecessore, Mario Draghi.

“Ma sapete Mario non è che stesse così tanto alla Bce – ha asserito Schnabel – e non parlava con tutta questa gente” del personale interno. “Mentre Lagarde parla con tutti, è molto accessibile”. E si è ritrovata descritta in termini molto negativi “su tutti i media”, in base a questa iniziativa parte del sindacato dei dipendenti “di una istituzione in cui la gente viene trattata così bene, in cui le buste paga comunque salgono”, ha detto.

Schnabel è entrata nel direttorio della Bce nel gennaio del 2020, mesi dopo che Draghi aveva concluso il suo mandato, nel novembre del 2019.

Nel corso della presidenza di Draghi gli attriti alla Bce con la componente tedesca, espressa dalla Bundesbank, si erano acuiti, in particolare sui programmi di acquisto di titoli che vennero avviati in riposta alla crisi dell’euro. Da quando ha rilevato presidenza, Lagarde ha ricucito i rapporti con l’ala del direttorio tradizionalmente sostenitrice di una linea monetaria più intransigente, tra cui ovviamente gli esponenti tedeschi.