Bankitalia: migliorano gli indicatori del clima per gli investimenti

Annual Report on Sustainable Investment and Climate Risks

Alla fine dell’anno 2022, gli indicatori di clima per gli investimenti in azioni e obbligazioni della Banca d’Italia risultano in miglioramento. L’intensità di carbonio media ponderata degli investimenti azionari in euro è inferiore del 36% rispetto al 2020 e del 32% rispetto all’indice di mercato di riferimento.

Lo riporta l’Annual Report on Sustainable Investment and Climate Risks prodotto dallo stesso Istituto, giunto alla II edizione, e che illustra l’Impegno della Banca d’Italia ad affrontare la sostenibilità e i rischi climatici negli investimenti, descrive la struttura, le strategie e i processi di governance del portafoglio di politiche non monetarie.

Risponde all’impegno preso con la Carta degli Investimenti Sostenibili per comunicare i risultati di strategie di investimento sostenibile per portafogli non monetari e per contribuire a promuovere una cultura della sostenibilità tra il sistema finanziario e i cittadini. Anche in linea con gli impegni.

Rispetto ad altre dimensioni della sostenibilità, i portafogli azionari e di obbligazioni societarie hanno complessivamente sovraperformato i benchmark in Punteggi Esg. La strategia di investimento sostenibile della Banca d’Italia ha due obiettivi: migliorare il profilo di rischio/rendimento del proprio portafoglio e contribuire alla tutela dell’ambiente.

Questi obiettivi sono perseguiti attraverso tre linee di azione che seguono: integrare la neutralità climatica e i criteri Esg nella gestione degli investimenti e del rischio; promuovere la trasparenza dei profili di sostenibilità; pubblicare risultati, linee guida e dati ricerche.

Questa strategia tende a rallentare il miglioramento degli indicatori climatici del portafoglio rispetto a quelli che potrebbero essere ottenuti disinvestendo dalle imprese ad alte emissioni. Tuttavia, questo ha due vantaggi.

Le aziende di settori che sono coinvolte in significative emissioni di gas serra e sono più impegnate nella decarbonizzazione delle proprie attività possono evitare di essere penalizzate. Rappresenta il modo corretto per mitigare il rischio di transizione del portafoglio.

Nel 2022 l’Istituzione, in qualità di azionista, ha avviato un dialogo con le aziende che contribuiscono maggiormente alle emissioni di gas serra del suo portafoglio, approfondendo la strategia climatica, riconoscendo il processo di decarbonizzazione e l’importanza della comunicazione sui fattori Esg.

In questo rapporto, la Banca d’Italia esplicita l’impegno a gestire i propri investimenti secondo il proprio mandato entro il 2050, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e la neutralità climatica dell’Unione Europea.

Giovanni Lombardi Stronati