Banche: Moody’s migliora l’outlook di 18 Istituzioni finanziarie italiane

L’Agenzia Moody’s ha migliorato ieri il giudizio di 18 Istituzioni finanziarie italiane a ‘stabile’ da ‘negativo’, confermando così i rispettivi rating dopo la decisione di venerdì scorso di confermare il giudizio sull’Italia, in cui ha migliorato l’outlook stabile.

Una nota di stampa diffusa dall’Agenzia Moody’s elenca le banche interessate dal miglioramento dell’outlook: Intesa SanPaolo, UniCredit, Bpm, Bper, Mps, Credi Agricole Italia, Bnl, Mediobanca, Credem, CA Auto Bank, Banca Sella, Banca del Mezzogiorno, Banca Ifis, Bff Bank, Cassa Centrale Raiffeisen, Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), Mediocredito Trentino e Invitalia.

Moody’s ha annunciato di aver innalzato il profilo macroeconomico dell’Italia da ‘moderato+’ a ‘forte’. Inoltre, la solidità del settore bancario è una delle forze trainanti che stabilizzano le prospettive del debito pubblico italiano.

Le condizioni del credito in Italia – secondo le agenzie statunitensi – sono migliorate significativamente negli ultimi anni, sostenendo la capacità delle banche di erogare prestiti all’economia reale.

Il rapporto dei prestiti in sofferenza NPL (Non performing loans) è sceso dal 6,1% di giugno 2020 al 2,4% di giugno 2023, in linea con la media UE. Ciò riflette principalmente il massiccio smaltimento di NPL e le cartolarizzazioni agevolate dalla Garanzia sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze (GACS) del Governo Italiano, programma di garanzia interrotto nel giugno 2022.

Inoltre, le inadempienze aziendali segnalate dalle banche sono diminuite in modo significativo e la sottoscrizione dei prestiti si è fatta più rigorosa nel tempo. Moody’s si aspetta che l’attuale inflazione e le condizioni economiche più difficili porteranno a un graduale aumento dei crediti deteriorati.

Tuttavia, la solvibilità delle banche italiane sta migliorando, grazie agli utili non distribuiti derivanti dall’aumento dei margini di interesse netti, che contribuiranno ad assorbire i potenziali ostacoli derivanti dal deterioramento del merito di credito sia delle famiglie che delle imprese.

Giovanni Lombardi Stronati

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