Banche, CBI: prosegue la transizione verso l’Open Finance

Evidenze del The Global Open Finance Report presentato da CBI e PwC Italia

“Open Finance” è una realtà che si sta integrando a livello internazionale ed europeo. Ad oggi, più di 40 Paesi hanno avviato iniziative in questo settore.

A livello europeo, le offerte basate su API continuano a concentrarsi sui servizi AIS e PIS (55% del totale). In questo fertile contesto emergono casi di servizi innovativi basati su API in ambito Open Finance (es. Investimenti, Crediti ed Assicurazioni), che rappresentano il 15% dell’offerta. Lo sviluppo di tali servizi è abilitato da nuovi deal che attestano il forte dinamismo del mercato.

A livello italiano, la rilevanza del fenomeno è confermata da alcuni importanti indicatori: nel 2022, il volume delle chiamate API gestito da CBI (circa 90% del mercato domestico) ha registrato una crescita significativa rispetto all’anno precedente (+114%, 190 milioni chiamate totali). Un aumento significativo del mercato, l’interesse è confermato anche dall’aumento del numero dei player che sviluppano servizi a valore aggiunto basati su logiche di Open banking.

La Survey condotta presso i principali Istituti Bancari Italiani, fornisce una panoramica dei principali servizi che compongono l’attuale offerta di Open Banking e Open Finance: Account Aggregation (85%), Check Iban (62%) e Personal Financial Management (62%) sono i tre servizi a più elevato tasso di utilizzo, seguiti dai più recenti Variable Recurring Payments (31%).

Per il futuro, le Banche dichiarano di voler puntare sui servizi di Digital ID & Onboarding (80%) e Check Iban Cross Border (35%) per arricchire la propria offerta. La Survey ha inoltre evidenziato come gli investimenti in servizi commerciali siano in costante crescita (+23% annuo) e abbiano raggiunto nel 2022 un valore medio per banca di quasi 1 milione di euro.

Iniziative come la revisione della direttiva PSD2, la regolamentazione dei quadri di finanza aperta e il potenziamento dei pagamenti immediati hanno portato, inoltre, a un’ulteriore impennata dell’innovazione normativa, soprattutto a livello europeo. In questo contesto, la CBI accelererà la transizione dall’Open Banking all’Open Finance, investirà nell’innovazione integrata e sostenibile e creerà servizi a valore aggiunto in una prospettiva internazionale e di data monetization.

Investimenti in competenze digitali che aiuteranno a creare piattaforme collaborative e grazie alla cooperazione con altri player del mercato, CBI creerà use case innovativi in logica B2B2C basati su standard interoperabili al servizio delle imprese, dei cittadini e delle PA, in modo che il servizio possa essere usato dalla collettività, beneficiando dei vantaggi della cosiddetta economia di rete.

Giovanni Lombardi Stronati