Balneari, governo alle prese con maggioranza divisa e le categorie

Fitto: “Terremo conto del richiamo del Quirinale e lavoraremo in modo compatto”

Roma, 25 feb. (askanews) – Governo alle prese con il nodo dei balneari, dopo il richiamo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha criticato il rinvio delle concessioni stabilito nel decreto milleproroghe. La strada da intraprendere non è stata ancora individuata.

Il Ministro per gli affari europei, Raffaele Fitto, che dovrà lavorare ad una mediazione con l’Europa, interpellato a margine di una iniziativa politica di FdI in provincia di Lecce, si è limitato a dire che “si terrà conto del richiamo del Quirinale. Lavoreremo in modo compatto per valutare la migliore soluzione possibile”.

Il riferimento alla compattezza per il governo è opportuno, considerando le posizioni all’interno della maggioranza tutt’altro che univoche. Fratelli d’Italia, nel corso dell’esame parlamentare del decreto, ha cercato di smarcarsi dal dossier, la Lega ha proposto un tavolo tecnico con i ministri coinvolti e le categorie, poi inserito nel decreto, mentre Fi ha spinto per la proroga delle concessioni e per la mappatura delle spiagge, misure anch’esse entrate nel provvedimento. Una soluzione, questa, che è stata apprezzata dalle associazioni dei balneari, che ora non intendono rinunciarvi, ma che porta il rischio di contenziosi con la Commissione europea per il ritardo nella liberalizzazione del settore. Il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri (Fi), interpellato da Askanews, ha sottolineato la necessità di avviare subito la mappatura delle concessioni “dalla quale sono certo che emergerà che la risorsa ‘spiaggia’ da poter mettere a gara non è scarsa. Abbiamo 8.000 chilometri di coste e c’è posto per gli attuali concessionari, per i nuovi, per i porti”.

Le opposizioni attaccano, temono la perdita della prossima tranche del Pnrr da 19 miliardi e chiedono che il governo riferisca in Parlamento. Per Carlo Calenda, leader di Azione, “la questione dei balneari è il tipico esempio di una categoria piuttosto ristretta che riesce a tenere in ostaggio partiti politici senza valori, in cerca di piccoli bacini di consensi. Una perfetta metafora del blocco del Paese. Bene ha fatto Mattarella a dare uno stop chiaro”.