Assoviaggi-CST: settore del turismo in lenta ripresa ma ancora non basta

L’ anno 2022 per il turismo organizzato si è chiuso con ricavi -27% su 2019

Gli italiani tornano a viaggiare, e agenzie di viaggio e tour operator a lavorare, ma per il turismo organizzato il 2022, anno con 9 mesi di reale operatività dopo l’allentamento delle restrizioni, si è chiuso con un fatturato di 9,3 miliardi di euro, ancora nettamente inferiore (-27%) rispetto ai 12,7 miliardi del 2019, per un totale di oltre 3,4 miliardi di euro in meno.

Il quadro che emerge è quello di un settore resiliente, che ha saputo sopravvivere alla più grande crisi della propria storia a cui agenzie di viaggio e tour operator hanno fatto fronte riducendo punti vendita e dipendenti: rispetto al periodo precedente alla pandemia, il comparto del turismo organizzato registra un crollo occupazionale.

In media nel 2022, a livello nazionale, le agenzie di viaggio – considerando sia le sedi che le filiali – hanno fatturato 806mila euro, contro la media di 1,115 milioni di euro registrata nel 2019. Decisamente sotto la media nazionale, invece, i fatturati di ADV del Sud e delle Isole (471mila).

Il risultato migliore, infatti, è quello della Campania, dove comunque il fatturato del turismo organizzato registra una contrazione del -20,2% rispetto al 2019; seguono le agenzie di viaggio e i tour operator pugliesi, che limitano le perdite al -20,9%.

Il divario più ampio si registra invece nella regione Marche (-41,5%), seguita dalle province autonome di Trento e Bolzano (-37%), ma la distanza dai livelli pre-covid rimane sopra la media nazionale per tutte le regioni con l’eccezione, oltre a Campania e Puglia, di Emilia-Romagna (-26,2%), Lazio (-25,8%), Sicilia (-25,9%), Toscana (-26,1%) e Veneto (-24,6%).

Ciro Di Pietro