## Alla Difesa Crosetto, ascoltato consigliere di Giorgia Meloni

Volto rassicurante della destra, nessun trascorso post-fascista
Roma, 21 ott. (askanews) – “Libero da pregiudizi per convinzione, garantista per dna, conservatore per nascita, rispettoso per scelta”. Così si definisce sul suo profilo Twitter, Guido Crosetto. “Ex tante cose. Ora uomo libero e imprenditore”. Dovrà rivedere la sua descrizione. Ministro della Difesa del governo di Giorgia Meloni. Di cui resterà certamente fedelissimo e ascoltatissimo consigliere. Si dice che quando la leader di Fratelli d’Italia abbia un dubbio, chiami lui. Volto rassicurante della destra, nessun trascorso post-fascista. La sua carriera politica nasce lontano dalla fiamma del Movimento sociale italiano: i suoi esordi sono infatti da democristiano. Tutti riconoscono a Crosetto grandi doti da mediatore. Amici e nemici. Nel marzo del 2019, quando diede le dimissioni da parlamentare per continuare a guidare l’Aiad, la Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza, Montecitorio lo salutò con una standing ovation. Un applauso corale accompagnò la sua uscita dall’aula. La conferma di un apprezzamento bipartisan, anche quando – schietto e diretto – non le manda a dire: “quando penso che una persona sia una ‘testa di beep’, glielo dico tranquillamente, anche se non è un mio nemico”. Gigante (è alto quasi due metri) buono, ma anche duro. Dello scorso anno la rottura, brusca, con Francesco Storace. “Una persona che conosco da decenni, per cui mi sono sempre speso, quando ha vissuto momenti di difficoltà, pur senza avere motivi di amicizia, riconoscenza o vicinanza. Non meritava nulla. Amen”, spiegò Crosetto, suscitando la replica piccata dell’ex presidente della Regione Lazio: “Una nuova forma di antifascismo militante? Ti bloccano su Twitter. In fondo meglio delle spranghe di un tempo. Suggerisco un buon neurologo”. Nato a Cuneo nel 1963, 59 anni, due matrimoni e tre figli. Acceso tifoso della Juventus e una laurea in Economia e Commercio mai conseguita: “ho raccontato una piccola, innocente bugia”, confessò Crosetto per giustificare quanto riportato per un periodo sul suo profilo della Camera. Politico di lungo corso, alle ultime elezioni ha deciso di non candidarsi, preferendo la carriera di manager e imprenditore. Cresciuto in una famiglia titolare di un’azienda che produce macchinari agricoli, dal 2014 è presidente di Aiad e dal 2020 è presidente del cda di Orizzonte sistemi navali, società controllata Fincantieri e Leonardo. Il suo approccio alla politica è avvenuto grazie alla Democrazia Cristiana. Nel 1988 ha svolto il ruolo di consigliere economico dell’allora premier Giovanni Goria. Dal 1990 al 1994 è stato sindaco di Marene. Alle elezioni politiche del 2001, del 2006 e del 2008 è stato eletto in Parlamento prima con Forza Italia e poi con il Popolo delle Libertà. In quest’ultimo anno ha iniziato il suo incarico come sottosegretario alla Difesa nel governo guidato da Silvio Berlusconi. Il ministro era Ignazio La Russa, ora presidente del Senato. Alle Politiche giovanili c’era Giorgia Meloni. Di quel periodo si ricorda, tra l’altro, il durissimo scontro di Crosetto con l’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Il primo contestò al secondo alcune scelte di politica economica. “Le bozze filtrate sulla manovra andrebbero analizzate da uno psichiatra”, disse nel 2011. A dicembre del 2012, con Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, Crosetto ha fondato Fratelli d’Italia. Dieci anni dopo, nel gennaio del 2022, in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica, ne è diventato candidato di bandiera per il Colle. Ottenne 114 consensi, quasi il doppio di quelli attesi dai “grandi elettori” del partito. Un doppio binario, quello politico e imprenditoriale, che ha dunque accompagnato tutta la sua vita pubblica e privata. E che ha anche attirato su di lui non pochi sospetti su possibili conflitti d’interesse. Poco dopo la vittoria del centrodestra alle politiche del 2022, annunciò con sottile polemica: “Da privato e libero cittadino in questi anni ho costruito una bella società di consulenza, con mia moglie e mio figlio. Sono fatto così male che, adesso che una mia amica, che fino a due giorni fa non contava, conterà, ho deciso di liquidarla perché nessuno possa fare illazioni”. Quanto a Giorgia Meloni, invece, Crosetto dice che è “lavoratrice indefessa, capace, precisa, puntuale”. E ancora: “E’ affidabile al punto che a lei affiderei il futuro dei miei figli”. Da oggi, nel governo, dovranno pensarci insieme. (di Corrado Accaputo)