A Vilnius si discuterà rafforzamento basi Nato: ecco i numeri

Con uno sguardo di particolare attenzione al confine est

Vilnius, 10 lug. (askanews) – Il summit della Nato che si apre a Vilnius, in Lituania, alla presenza dei capi di Stato e di governo dei Paesi membri ha tra i suoi principali temi di discussione la ridefinizione del numero di militari impiegati nelle diverse basi Nato nel continente europeo, con uno sguardo di particolare attenzione al confine est con la Russia, ad oltre un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina.

La Nato, infatti, ha rafforzato la sua presenza nella parte orientale dell’Alleanza, con otto gruppi tattici multinazionali in Bulgaria, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia. Si tratta del più grande rafforzamento di difesa collettiva della Nato da una generazione a questa parte. In Bulgaria, l’Italia è la Nazione al comando. Sono presenti 945 militari.

In Estonia, (a comando Regno Unito), sono 1.373 le unità. In Ungheria, 1.054 soldati; in Lettonia, 1.840; in Lituania (Germania al comando), 1805 unità; in Polonia (a guida Usa) sono 1.033 i militari, mentre in Romania (sotto il comando francese) ci sono 574 soldati. Infine, in Slovacchia (a guida Repubblica Ceca) sono dispiegati 1.056 militari. Gli otto gruppi tattici lungo il confine est sono dunque composti da un totale di oltre 10.200 soldati.

A Vilnius si discuterà del rafforzamento delle basi Nato, con un innalzamento delle unità impiegate, passando da un grado di battaglione a brigata.

Oltre agli otto gruppi tattici multinazionali, la Nato è fortemente impegnata in altre due missioni: la Kfor, che consiste nel contribuire a mantenere un ambiente sicuro e la libertà di movimento per tutte le comunità del Kosovo, come previsto dalla risoluzione 1244 del 1999 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nello svolgimento delle sue attività, la Nato coopera e assiste le Nazioni Unite, l’Unione Europea e altri attori internazionali. Qui sono presenti 4.511 militari, grazie al contributo di 27 Nazioni. L’Italia è il maggior contribuente con 852 unità.

Missione Nato Iraq (NMI) Al vertice NATO di Bruxelles del luglio 2018, i leader alleati hanno lanciato la Missione NATO Iraq, a seguito di una richiesta e su invito del governo iracheno. La missione è stata istituita a Baghdad nell’ottobre 2018. Il suo attuale comandante è il generale di divisione José Antonio Agüero Martínez, spagnolo.

La Missione NATO in Iraq è una missione non di combattimento, ma di consulenza e sviluppo delle capacità che assiste l’Iraq nella costruzione di istituzioni e forze di sicurezza più sostenibili, trasparenti, inclusive ed efficaci, in modo che esse stesse siano in grado di stabilizzare il Paese, combattere il terrorismo e prevenire il ritorno di Daesh.

A tal fine, la NATO fornisce consulenza ai funzionari iracheni competenti in materia di difesa e sicurezza del Ministero della Difesa, dell’Ufficio del Consigliere per la Sicurezza Nazionale e del Centro Operativo Nazionale del Primo Ministro. La missione fornisce inoltre consulenza alle istituzioni irachene di formazione militare professionale nell’area di Baghdad. Le autorità irachene hanno identificato una serie di obiettivi primari per la cooperazione con l’NMI. Questi includono l’educazione alla sicurezza, la logistica, la difesa informatica e il buon governo.