VIDEO | Giovani e camorra, Fortini “Dalla scuola sforzo per trattare il tema”

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NAPOLI – “Bisognerebbe leggere bene come sono formulate le domande. Alcune di quelle che ho visto possono trarre “in inganno” lo studente, non è detto, ad esempio, che sull’omertà i ragazzi abbiano davvero compreso la domanda che nella sua formulazione contiene parte della risposta”. Lo ha detto l’assessora all’Istruzione della Regione Campania, Lucia Fortini, a margine della presentazione nell’aula del Consiglio regionale dei risultati del questionario anticamorra a cui hanno risposto 10.195 studenti. “Quello che credo sia rilevante – ha aggiunto – è lo sforzo che scuola e insegnanti stanno facendo di discutere di un tema prioritario con gli studenti che vanno coinvolti. La mia sensazione è che i ragazzi abbiano uno scollamento rispetto a persone che noi definiamo “eroi” e che facevano il loro lavoro. Devono capire – ha concluso – che anche loro stessi possono svolgere quelle funzioni”.

BORRELLI (EUROPA VERDE): “STA PRENDENDO SOPRAVVENTO CULTURALE”

“I dati sono spunto di riflessione. L’aspetto positivo è che le scuole hanno partecipato, hanno risposto oltre 10mila studenti in oltre 30 plessi. Vediamo, però, che la camorra dal punto di vista culturale e sociale sta prendendo il sopravvento”. Così Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale campano di Europa Verde, presentando i risultati del questionario anticamorra somministrato agli studenti di 31 scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio regionale.”Si conoscono e si stimano più esponenti mediatici o reali della criminalità – attacca – rispetto agli eroi del passato e del presente. E c’è anche una grandissima sfiducia nei confronti delle istituzioni e questo è dovuto anche alla mancanza di esempi. Noi non possiamo pensare di fare l’estetica dell’anticamorra senza poi, nella quotidianità, non essere esemplari verso i giovani”.Per Borrelli rilevante è anche la questione social “con Tik Tok che è diventato l’organo ufficiale di ogni criminale e delinquente che viene osannato pubblicamente. Sono in contatto costante con il loro management italiano e sono l’unico esponente politico che gli segnala i video. Il parlamento potrebbe fare tanto su questo aspetto”. Con questo questionario “abbiamo offerto al Paese intero – conclude Borrelli – uno strumento di lavoro”.

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