venerdì, Dicembre 13, 2024

Usi speciali del farmaco in onco-ematologia: il ruolo del farmacista ospedaliero

SanitàUsi speciali del farmaco in onco-ematologia: il ruolo del farmacista ospedaliero

ROMA – Come gestire le terapie farmacologiche non ancora autorizzate (ma considerate appropriate ed efficaci) nell’ambito onco-ematologico? Come affrontare l’alto costo che spesso accompagna queste nuove “armi terapeutiche”? Come monitorare l’uso, la sostenibilità ed il follow up di questi prodotti innovativi?

A questi interrogativi intende rispondere il corso SIFO Usi speciali dei medicinali in onco-ematologia: farmacisti ospedalieri, oncologi ed ematologi a confronto che si tiene a partire da domani a Trieste (7- 8 giugno 2024 c/o Hotel NH Trieste).

La due giorni è stata organizzata dall’Area SIFO Giovani, con il coordinamento scientifico di Chiara Lamesta, Gabriele Bagaglini e Nicola Nigri.

Per quali ragioni SIFO ha voluto proporre un evento sugli usi speciali del farmaco, ed a quali bisogni formativi intende rispondere l’appuntamento di Trieste?

Rispondono i tre responsabili scientifici: “Il ricorso sempre più frequente ai cosiddetti Early Access Programs-EAP, che consentono l’utilizzo di terapie non ancora autorizzate o rimborsate al fine di garantire al paziente un accesso precoce al farmaco laddove quelli già disponibili non rappresentino la migliore opzione terapeutica possibile, sta generando diversi needs sia tra i clinici che tra i farmacisti ospedalieri circa la loro corretta gestione. L’evento di Trieste intende pertanto rispondere a bisogni specifici che, come d’abitudine, SIFO intercetta tra i suoi soci e all’interno del suo ambiente professionale”.

L’evento che si apre nel capoluogo giuliano è stato completamente progettato e promosso dai giovani professionisti della farmacia ospedaliera italiana: come mai questa iniziativa originale?

“L’Area Giovani SIFO si impegna attivamente nella promozione dell’eccellenza formativa tra i giovani farmacisti ospedalieri”, rispondono Lamesta, Bagaglini e Nigri, “Molti tra questi professionisti, inclusi proprio i membri dell’Area Giovani, stanno esplorando ambiti innovativi come la radiofarmacia, la farmacia oncologica e la valutazione dell’appropriatezza terapeutica. Il nostro fine è quello di elevare la qualità dell’assistenza sanitaria, che si basa non solo su solide competenze cliniche, ma anche su una gestione e formazione efficaci. Riteniamo fondamentale sviluppare e consolidare le abilità comunicative tra i professionisti del settore, poiché una comunicazione precisa ed efficiente si traduce in vantaggi tangibili sia per i professionisti che per i pazienti. Con questo spirito, l’Area Giovani si dedica a forgiare il futuro dell’assistenza sanitaria”.

La due giorni, che si aprirà con i saluti introduttivi del presidente Arturo Cavaliere e di Chiara Roni (segretario Regionale SIFO Friuli-Venezia Giulia) vedrà il susseguirsi di cinque sessioni all’interno delle quali le esperienze di farmacia ospedaliera saranno poste in interrelazione con quelle degli ematologi (con l’intervento di Martina Pennisi, segretario della Società Italiana di Ematologia) e degli oncologi (rappresentati da Lorenzo Gerratana, professore associato presso il Dipartimento di Medicina dell’Università di Udine nonchè componente di AIOM Giovani).

La scelta di un workshop multidisciplinare viene così motivata dai responsabili scientifici:

“Nel corso degli ultimi anni si è rivelato in modo chiaro quanto sia importante il lavoro d’équipe nel contesto medico. Un approccio multidisciplinare, in cui tutte le figure professionali in ambito sanitario sono ugualmente coinvolte all’interno di una progettualità e di un flusso di lavoro integrato, si è mostrato molto efficace e straordinariamente risolutivo nella maggior parte dei casi. In particolare, nell’attività quotidiana di gestione delle nuove terapie disponibili, diventa sempre più imprescindibile l’interlocuzione con i clinici: alla base di una congrua programmazione dei fabbisogni vi è infatti un dialogo costante con coloro che sono deputati ad arruolare i nuovi pazienti secondo l’incidenza della patologia in una determinata area. Una corretta pianificazione diventa fattore determinante nel momento in cui il farmaco viene approvato e rimborsato a prezzo di cessione SSN, al fine di scongiurare una mancata capienza economica a copertura dei pazienti già arruolati in EAP e di quelli futuri”.

Fedele a questa impronta multidisciplinare, il corso di Trieste è aperto sia a farmacisti ospedalieri che a medici-chirurghi e intende rispondere in questo modo ad una precisa mission contenuta nel Documento Programmatico SIFO 2020-2024, fedele anche alle azioni dell’Area Giovani SIFO che durante l’attuale quadriennio ha avviato una collaborazione fattiva sia con ISPOR (International Society for Pharmacoeconomics and Outcomes Research) che con i gruppi giovani della SIE e di AIOM.

“Lo scopo dell’evento”, concludono Chiara Lamesta, Gabriele Bagaglini e Nicola Nigri, “è duplice: da un lato dare un seguito formativo al documento AGENAS, sottoposto dal Ministero della Salute alla Conferenza Stato-Regioni – Linee di indirizzo sull’integrazione ospedale-territorio in Oncologia – in cui vengono citati i Gruppi Oncologici Multidisciplinari-GOM, di cui oncologi, ematologi e farmacisti ospedalieri debbono far necessariamente parte; dall’altro informare e formare i discenti presenti sulle opportunità così come sulle criticità implicite nella gestione delle terapie in EAP. Questo è perseguito con un’impostazione che segue la logica Condividi, Cresci, Impara, perché siamo convinti che il miglioramento della qualità dell’assistenza richiede, accanto alla tradizionale dimensione clinica, anche la conoscenza delle dimensioni organizzative e l’attivazione di processi di coordinamento e relazionali che in un sistema sempre più complesso e multidisciplinare divengono prerogative essenziali per ottenere performance adeguate da parte del sistema”.

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