Turi (commercialisti): “Professionisti pronti a guidare le aziende nel percorso di innovazione e sostenibilità”

La Porta (Odcec Napoli): “Le società dovranno sapersi raccontare in modo sostenibile”

NAPOLI – “La sfida dell’innovazione e della sostenibilità deve essere vinta ad ogni costo se si vuole davvero procedere alla ripartenza economica e sociale dell’Italia. Il ruolo dei commercialisti risulta sempre più determinante nel guidare le aziende in questo percorso di riposizionamento in mercati sempre più innovatici ed esigenti.

Ci siamo mossi per tempo, grazie alla fitta rete di collaborazioni tecniche e istituzionali sulle quali possiamo contare, per offrire a tutti i professionisti quella rete di conoscenze necessaria a offrire supporto adeguato ai clienti”.

Lo ha detto Eraldo Turi, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli a margine del focus “Sistema della sostenibilità: una sfida immediata per le imprese e un’opportunità per il commercialista”.

Antonella La Porta (consigliera dell’Odcec di Napoli) ha sottolineato che “imparare ad essere davvero sostenibili e saperlo comunicare in modo efficace è un percorso segnato per le più significative realtà del continente europeo.

Dopo il via libera definitivo della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), le società dovranno sapersi raccontare in modo sostenibile: questo vorrà dire che dovranno comunicare come il loro modello di business influenza le tematiche ambientali, sociali e di governance ma anche come questi fattori esogeni influenzano ed influenzeranno da qui in avanti le loro scelte strategiche e l’operatività della loro attività”.

Sulla produzione responsabile è intervenuta Stefania Brancaccio (presidente dell’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti della Campania e vicepresidente della Coelmo): “Oltre a garantire il rispetto continuo delle leggi nello svolgimento dell’attività occorre un vero e proprio cambiamento di paradigma che deve attraversare complessivamente tutta l’economia ma anche il nostro sistema culturale e valoriale.

L’adesione ai principi dello sviluppo sostenibile come chiave per la competitività e la crescita delle imprese è il messaggio divulgativo che dovremmo promuovere. Prima di chiederci perché dovremmo cambiare noi imprenditori, dobbiamo chiederci quanto rischiamo di perdere rimanendo fermi su vecchi trend di modelli di business”.

Secondo Enzo Ruini (sales manager integrator Banca Generali): “La sostenibilità’ non è una moda ma sempre più una sfida importante per le imprese ed è indispensabile per progettare e realizzare un futuro possibile per tutti noi”.

“Una bella sfida che non sarà più solo argomento di conversazione – ha evidenziato Maria Federica Cordova (presidente della Commissione responsabilità sociale e sostenibilità) – ma dovrà essere dimostrata e, soprattutto, misurata con appositi indicatori che presumibilmente richiederanno una validazione di compliance da parte di professionisti esterni.

Aggiungo che ‘sostenibilità’ è diventato un imperativo categorico anche per gli investitori italiani ed esteri. Grazie al supporto di colleghi ed altri professionisti del settore finanza e CSR contiamo di dedicare ulteriori appuntamenti sul tema per confrontare le competenze degli iscritti ma anche per indirizzare la loro formazione”.

Anche per Raffaella Papa (founder CSr Med Forum) “essere un’impresa d’eccellenza oggi significa andare oltre la compliance e valorizzare gli impegni profusi per conciliare crescita economica, sviluppo sociale e tutela dell’ambiente in un confronto costante con tutte le parti interessate”.

Ettore Guarini (consulente Risk Management) ha sostenuto che “le imprese possono investire in processi produttivi più attenti al loro impatto sociale ed ambientale solo se esiste anche una sostenibilità economica di questi investimenti.

Non tutti le iniziative che migliorano le conseguenze sociali ed ambientali delle attività aziendali hanno anche un impatto positivo sul reddito ma le opportunità sono sempre di più: gli investimenti sul risparmio energetico, sulla riduzione degli sprechi di materie prime o prodotti finiti, oppure quelli sull’economia circolare hanno direttamente un impatto positivo dal punto di vista economico e, al tempo stesso, sociale o ambientale”.

“I dottori commercialisti e esperti contabili – ha osservato Domenico Salvatore (coordinatore del corso di Economia Aziendale e Green Economy all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli) – sono fondamentali per aiutare le imprese a comprendere l’impatto economico ma anche sociale ed ambientale delle loro scelte e nel loro ruolo sono in grado di far moltiplicare gli investimenti e contribuire allo sviluppo sostenibile della nostra comunità.

Per i consulenti questa è al tempo stesso una grande responsabilità, una grande sfida, e un modo interessante per aumentare il valore che già aggiungono alle aziende che seguono ed al sistema economico”.

Il contesto normativo di riferimento è stato illustrato da Rachele Maiello (senior manager Esg Pwc area centro-sud): “È fortemente in evoluzione in questo momento e prevede delle importanti novità a tendere estendendo gli obblighi di informativa di carattere non finanziario, e dunque relativa ai fattori ESG a tantissime imprese.

E’ indubbio che oggi la sostenibilità e l’attenzione verso gli impatti delle imprese sui fattori Esg sono un’opportunità oltre che una responsabilità sociale delle imprese. E’ pertanto fondamentale essere pronti ed informati, saper supportare al meglio le imprese”.