Teatro Eliseo in vendita, Barbareschi: “A noi sovvenzioni ridicole, unici in Italia”

teatro-eliseo-in-vendita,-barbareschi:-“a-noi-sovvenzioni-ridicole,-unici-in-italia”

ROMA – “Volevo commentare velocemente le notizie uscite sui giornali, le chiacchiere inutili. La vendita dell’Eliseo e la parte immobiliare, cioè gli immobili, sono di proprietà di una mia società che ha vari immobili, compreso quello dell’Eliseo, altri uffici, altri studi a Parigi, a Londra, in altre città del mondo, a New York. L’immobiliare non ha nulla a che vedere col gestionale”. Così in un video postato su facebook Luca Barbareschi commenta la scelta della vendita del Teatro Eliseo. La scorsa settimana il teatro è stato messo in vendita alla cifra di 24 milioni di euro sul sito della Engel&Volkers. “Per quel che riguarda la gestione dell’Eliseo- spiega Barbareschi- vi prego di guardare con attenzione le tabelle che ho messo, perché anche un cretino in malafede, anche un cretino fintamente appartenente a un partito piuttosto che a un altro, può capire che siamo l’unico teatro in Italia che ha avuto una cifra ridicola. I casi sono due: o gli altri rubano, o noi siamo sotto sovvenzionati. A risposta di chi dice ‘andate a lavorare’, vorrei dire che da noi lavora molta gente, forse molti di più di quelli che chiacchierano inutilmente in Internet, perché da noi lavorano operai, tecnici, maschere, addetti alle produzioni. Decine e decine e decine di persone. Lo stato dell’arte è questo: sono stati licenziati tutti dall’Eliseo a fine dicembre, perché senza i dovuti compensi e le dovute integrazioni economiche, come le ha dalla Scala al Teatro Massimo, dove la signora Emma Dante ha la possibilità di lavorare, hanno delle sovvenzioni che sono cinque, sei, sette, dieci volte le nostre”.

“L’Eliseo nasce come teatro pubblico-privato. Prima dell’arrivo di Barbareschi, che ha salvato l’Eliseo, prendeva tre milioni all’anno fra Comune, Provincia e Regione. Appena sono arrivato io hanno tolto i fondi, chissà perché. Io so perché: non appartengo al solito circolo della merenda di quelli che si fanno dare i fondi. Poi- così ancora Barbareschi su facebook- ho avuto una fortuna, così lo spieghiamo: una legge fatta ad hoc dal Presidente Napolitano, dal primo ministro Gentiloni, dal ministro Padoan, per fortuna tutti di sinistra, perché altrimenti avrebbero detto che io ero, non so, la nuova P2, P3, P4, chissà cosa avevo combinato. Una legge voluta dallo Stato per aiutare l’Eliseo a sopravvivere”. Ancora: “Purtroppo, siccome la madre dei cretini è sempre incinta, qualcuno ha pensato bene di revocare questa legge che poteva essere prolungata per gli anni a venire, dando all’Eliseo la possibilità di continuare ad avere non tantissimo, ma quel minimo sindacale che permetterebbe all’Eliseo di vivere. Perché se l’Eliseo è l’ultimo nella storia di tutti i teatri italiani, è uno dei primi per prodotti, non a caso abbiamo avuto un ristoro di oltre 700mila euro per la straordinaria qualità di quello che facciamo, per l’affluenza di pubblico superiore a tutti gli altri e per la media di biglietto, perché noi non svendiamo i biglietti, li diamo a un prezzo giusto – una media di 20 euro come è giusto che sia per uno spettacolo dal vivo. Mentre molti teatri anche nazionali- conclude- svendono i biglietti a 4, 3 euro, li regalano, tanto non gliene frega niente, perché quando tu hai 20 milioni all’anno, 15 milioni all’anno il biglietto è ininfluente”. 

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

L’articolo Teatro Eliseo in vendita, Barbareschi: “A noi sovvenzioni ridicole, unici in Italia” proviene da Ragionieri e previdenza.