“Speriamo siano concrete e non solo messaggi politici”
Roma, 3 giu. (askanews) – “Mi pare che ci sia qualche segno di apertura da parte palestinese, più che altro da parte di Hamas, e da parte di (Benjamin) Netanyahu”, il primo ministro israeliano. Lo ha detto, commentando le posizioni nelle trattive in corso in Medio Oriente, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
“Speriamo che queste ipotesi di apertura si trasformino poi in aperture concrete e non siano solo messaggi politici”, ha ammesso il capo della diplomazia italiana, che ha incontrato i cronisti a Nepi (VT) in occasione della presentazione del primo carico di aiuti per la popolazione di Gaza nell’ambito dell’iniziativa “Food for Gaza”.
“Speriamo si possa arrivare quanto prima a un cessate-il-fuoco, che si possano salvare vite umane, si possa soprattutto far arrivare attraverso i valichi aperti aiuti alla popolazione, che è vittima di una guerra e non protagonista attiva, ma passiva”, ha aggiunto, “Mi auguro poi si possa trovare un accordo tra Israele ed Egitto per aprire Rafah. Insomma per aprire il maggior numero possibile di valichi”. Nessuno, ha evidenziato Tajani, “vuole vedere bambini morire, vogliamo anche che siano liberati gli ostaggi, che siano liberate le tante donne che hanno subito violenze inaudite. Credo che il mondo non abbia bisogno di violenze, ne abbiamo già viste tante. Mi auguro si possa concludere questo brutto momento della nostra storia recente”. “Se vedo una svolta? Spero che ci sia, voglio essere sempre ottimista. Lavoriamo giorno per giorno”, ha concluso il ministro degli Esteri.