Superbonus 110%, la rivolta dei disperati

Dal gruppo Facebook “Superbonus 110%” parte un accorato appello sottoscritto da decine di “disperati”, in rappresentanza di milioni di altri disperati. Una lettera stupenda per la semplicità con la quale vengono esposti argomenti complessi, con riferimenti allegorici che toccano il cuore (o almeno dovrebbero).

Privati cittadini, professionisti, titolari di imprese, che si sentono come i viaggiatori di terza classe del “Titanic”, ai quali fu impedito di salire dai bassifondi della nave e lasciati morire come topi, affinché non dessero fastidio ai ricchi che poterono salvarsi saltando sulle poche scialuppe disponibili.

Non mancano le citazioni dotte, con riferimento alle chiacchiere insulse dei potenti di Roma mentre Sagunto veniva espugnata, laddove per Sagunto s’intendono le tante famiglie costrette ad abbandonare le proprie abitazioni sventrate e non più abitabili a causa dei lavori interrotti, per accamparsi in luoghi di fortuna, manco fossero profughi in fuga dalle zone di guerra.

Chiedono aiuto, questi connazionali vessati dalle distonie del potere, appellandosi ai media affinché sia data loro voce e l’accorato appello  giunga «lì dove vuolsi ciò che si puote», pur con la piena consapevolezza che la loro sia una battaglia dura e disperata.

Volentieri accogliamo il loro invito, con la non malcelata speranza che, almeno una volta,  l’ottimismo della volontà abbia il sopravvento sul pessimismo dell’intelligenza.

Lino Lavorgna

 Il Governo e il Parlamento ascoltino il grido dei Cittadini!

Lettera aperta indirizzata a Governo e Parlamento

In qualità di privati cittadini, titolari di imprese edili e professionisti, segnaliamo la drammatica situazione che investe tutto il comparto che guardava con speranza e fiducia all’ecobonus 110%, per colpe che investono molti soggetti, a cominciare dai truffatori che hanno speculato sin dai primi momenti, approfittando delle lacune normative che hanno consentito facili e lucrosi abusi.

Senza reiterare un percorso irto di ostacoli, ma esaustivamente trattato a livello mediatico, intendiamo contestare con fermezza e determinazione i tentativi di “affossare” quello che forse si può definire il più serio e concreto provvedimento varato da un Governo, dal dopoguerra ai giorni nostri. Provvedimento che acquisisce valenza ancora più marcata in virtù della drammatica realtà contingente, che alimenta paura e sgomento per la cupezza di un futuro pregno di incertezze.

Da oltre otto mesi, oramai, il mercato della cessione del credito è completamente bloccato! Le imprese hanno i cassetti fiscali pieni e i conti correnti vuoti! Molte famiglie sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni, sventrate da lavori iniziati e non ultimati a causa dei cantieri bloccati!  

La loro disperazione è palpabile: le imprese chiedono di coprire i costi per ultimare i lavori, ma ovviamente sono tanti coloro che non hanno alcuna possibilità di ottemperare alla richiesta, avendo solo avuto fiducia nelle decisioni varate dal Governo per quell’efficientamento energetico bramato più del pane.

Per tante famiglie si può parlare di un vero e proprio “sfratto forzoso”, essendo costrette a farsi ospitare da amici o parenti, a dormire nei garage, o addirittura (per chi se lo possa permettere) ad affittare qualche modesta abitazione, magari lontano da quella di proprietà, sottoponendosi a esosi e dolorosi esborsi dopo aver “sognato” un futuro scevro di oneri energetici, grazie ai forti risparmi assicurati dall’installazione dei pannelli fotovoltaici e dagli altri efficientamenti. Che beffa! 

Il Decreto aiuti bis purtroppo non risolverà nulla e fa pensare a chi si accinga a spegnere l’incendio di una foresta con il tubo dell’acqua allacciato alla fontana del giardino. Noi tutti siamo solo “colpevoli” di esserci fidati dello Stato! Lo Stato ora deve riguadagnare la nostra fiducia con provvedimenti seri, facendo tesoro anche degli errori commessi in passato.

Si combatta senza indugio ogni tentativo di truffa; si sbattano in galera (buttando le chiavi) i truffatori già individuati e si recuperi quanto riscosso in modo fraudolento, sequestrando beni mobili e immobili.

Si stabiliscano proroghe sine die affinché quante più persone possibili possano aderire al progetto e si revochi la scadenza per gli interventi nelle case unifamiliari, penalizzazione semplicemente vergognosa, oltre che ingiusta, in quanto molte di esse sono state costruite prima che fossero stabiliti quegli accorgimenti che comunque hanno avvantaggiato le costruzioni più recenti.

Si stabiliscano regole chiare per quanto concerne “la responsabilità” in caso di accertamenti. Per nessuna ragione si “deve” colpire il committente, che potrebbe trovarsi esposto a esborsi insostenibili e rovinarsi la vita.

Gli accertamenti vanno fatti in chiave preventiva da “tecnici esperti”, i quali dovranno asseverare, sotto la loro piena responsabilità, che la struttura beneficiaria dell’ecobonus risponda ai requisiti previsti dalle norme vigenti.

A prescindere bisogna creare i presupposti affinché piccole difformità riscontrate dai tecnici possano essere “agevolmente e velocemente sanate”. L’unico principio che deve diventare un “mantra”, infatti, è quello di riuscire a realizzare un efficientamento energetico che possa veramente proiettare il Paese verso un futuro “Green”.   

Siamo sgomenti per come si stia fronteggiando la crisi energetica scaturita senz’altro dalla ignominiosa invasione dell’Ucraina, ma della quale sarebbe sciocco non evidenziare le cause remote, dettate dalla dissennata politica energetica dei tanti governi che non sono stati all’altezza dei tempi, rendendo l’Italia “prigioniera” di Stati esteri, Russia in particolare, per l’approvvigionamento del gas.

Ora si torna a parlare di nuovo di “energia nucleare” e ripristino delle centrali a carbone, con una leggerezza che non si comprende fino a che punto sia figlia di ignoranza o di altro, non fosse altro per i tempi necessari alla realizzazione dei progetti da taluni invocati, prescindendo dal fatto che “non esiste” il nucleare pulito e che “l’unica strada” da perseguire è lo sviluppo delle energie rinnovabili.

Intanto, però, occorre intervenire SUBITO per frenare una deriva verso condizioni di vita insostenibili perché, se nel 219 A.C. “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur”, oggi si può dire con non minore amarezza che “mentre a Roma ciascuno pensa alla propria sopravvivenza politica il Paese intero muore” e senza drastici interventi la guerra non scoppierà, come accadde allora, solo perché in Europa è già scoppiata e ci vede direttamente coinvolti.  

È semplicemente pazzesco che lo Stato, dopo aver stabilito delle regole,  possa impadronirsi dei soldi dei cittadini per poi abbandonare il “tavolo” al momento dell’avvio  del piano di restituzione, lasciando milioni di famiglie e imprese in rovina e nella disperazione!

Il Superbonus è un “contratto a tre” fra committenti, appaltatori e Stato e, parafrasando ancora una volta gli antichi romani, va detto che “pacta sunt servanda”. Se alcuni sono venuti meno si puniscano costoro, senza buttare il bambino con l’acqua sporca!

Questa lettera, pubblicata nel gruppo Facebook “110% Superbonus”, che al momento conta oltre 53.000 iscritti, condivisa da decine di associazioni di categoria, professionisti e privati cittadini, vuole costituire un appello disperato alle forze politiche e al Governo affinché si rendano conto, al di là delle chiacchiere senza costrutto, della “gravità della situazione”.

L’augurio e la speranza è che riscuota l’attenzione dei media affinché giunga lì dove si puote ciò che si vuole, magari con adeguati commenti che inducano i destinatari a guardarsi allo specchio e fare i conti con la propria coscienza.

Non esistono problemi senza soluzioni ma solo uomini che non si pongono problemi, per cinismo, irresponsabilità o incapacità e soprattutto perché le condizioni agiate e di potere consentono loro di fare “agli altri” il gesto dell’ombrello e saltare per primi sulle scialuppe di salvataggio, proprio come accadde col “Titanic”. Noi cerchiamo persone serie e capaci, che si compenetrino nei problemi di chi soffre e confidiamo di trovarle. Prima che sia troppo tardi.

Grazie,

Riccardo Vasta – metalmeccanico operaio specializzato; Erica Mori – architetto; Fabrizio Rapa – architetto;  Donatella Salamita – ingegnere; Sabrina Meneghello -architetto; Antonio Bonasera – imprenditore edile; Giuliana Zito – docente universitaria; Raffaele Cosacco – imprenditore; Rosa Maria Maniscalco – committente privato; Michele D’Amelio – committente privato; Liviana Moraschinelli – committente privato; Angela Falabella – committente privato; Gianfranco Sardara –  committente  privato; Francesco Pizzimenti –  committente  privato; Nicola Cataldi – imprenditore edile;  Francesca Bernardini – perito termotecnico; Nicoletta Mazza – perito termotecnico; Giuseppe Valmassoni – consulente tecnico e commerciale; Valentina Bianchi – geometra; Nadia Orsini – insegnante; Chiara Butta – committente privato; Sabina Boero – committente privato; Sebastiano Vendramini – committente privato; Pasquale Manica – consulente tecnico; Giuseppe De Nicola – committente privato;  Bartolomeo Murgese – geometra; Tommaso Cataldi – imprenditore edile; Lorenzo Merignati – committente privato; Salvatore De Martino – fondatore Italy Carbon Free aps; Stefano Chiacchia – committente privato; Roberto Cardone – committente privato; Cerviero Raffaele – Impiantista; Pasquale Melucci – committente privato; Simone Giovanna – architetto; Simona Rizzi – committente privato; Giuseppe Giovanna – committente privato; Livia Delnotaro – committente privato; Maria Teresa Rosso – Committente privato; Pasquale Manica – consulente tecnico; Ottaviano Scalvenzi – mediatore edilizio; Angelo Matteo Spera – committente privato; Antonio Lella – imprenditore; Benita Ligas – committente privato; Donatella Ligas –  committente  privato; Errico Gaglianese – libero professionista e imprenditore edile; Vittorio Santi & Vania Salvateci – committenti privati; Giovanni Landolfi – libero professionista; Raffaele Occhibove – committente privato; Luca Ranpin – libero professionista; Rosalia Rubino – committente privato; Vincenzo Quintigliano – avvocato e amministratore di condomini; Roberto Congiu – committente privato; Giuseppe Raffaele Adamo – committente privato; Concezio Fantozzi – tecnico; Michele Vallerini – committente privato; Giuseppe  Gentile – committente privato; Carlo F. M. Fratepietro – ingegnere, imprenditore settore risparmio energetico e fonti rinnovabili; Alessandra Milano – committente privato;  Francesca Sala – committente privato; Andrea Rocchi – committente privato; Ilvo Rocchi – committente privato; Marco Tozzi – committente privato; Umberto Spella – tecnico; Laura Masi – Committente privato; Ryan Bruzzi – Committente privato; La Rosa Carmelo Pietro Paolo – commerciante; Nicola Andreula – costruttore; Cataldo Pietroso – committente privato; Edoardo Rapa – committente privato; Andrea De Francesco – ingegnere; Lucchetta Paola – libera professionista; Giuseppe Paduanelli – committente privato; Giuliano Guidi – artigiano; Nevio Consorti – consulente tecnico; Alfonso De Marco – imprenditore edile; Claudia Cirimbilla – committente privato;  Elisabetta Somaglia – tecnico; Alessandro D’Aquino – imprenditore edile; Stefano Durando – committente privato; Giuseppe Geronimo – elettricista.