Sanità, a Michela Rostan il titolo di ‘Ambassador Ace’ per l’impegno nella lotta all’Epatite C

La deputata napoletana: “Puntare su screening per debellare il virus entro il 2030”

Ace, Alleanza contro le epatiti, celebra i suoi dieci anni di attività conferendo a Roma il titolo di “Ambassador Ace” alla parlamentare napoletana Michela Rostan Vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, per il costante impegno profuso nell’attività di awareness e sensibilizzazione nella lotta alle epatiti virali, nell’ambito del proprio ruolo istituzionale, a tutela del paziente e nell’incessante supporto al perseguimento del Target dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, di eliminazione della patologia in Italia, entro il 2030, nell’ambito del “54th Annual meeting” dell’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato-AISF.

“Essere tra le prime ‘Ambassador Ace’ è per me motivo di grande orgoglio e mi spinge a proseguire con ancora più determinazione tutte le attività messe in campo nel corso di questi anni, a tutela dei pazienti e delle loro famiglie.

In tal senso – ha dichiarato Rostan -, proprio il mese scorso, ho presentato in Aula un Ordine del Giorno, accolto e approvato dal Governo, per sollecitare la proroga dello screening HCV al 31 dicembre 2023 e l’ampliamento della fascia di popolazione oggetto di tale screening, anche ai nati dal 1943 al 1968, al fine di identificare il reale sommerso della patologia.

Con l’Associazione pazienti e le Società Scientifiche abbiamo intrapreso un cammino comune, focalizzato sulla comprensione della patologia e sull’individuazione delle migliori soluzioni normative, funzionali al perseguimento dell’obiettivo dell’organizzazione mondiale della sanità, che sono certa raggiungeremo insieme, di eradicare la patologia in Italia entro il 2030”.

“Conscia delle ulteriori sfide che ci aspettano – ha aggiunto la deputata partenopea –  per fare diventare l’Italia sempre più punto di riferimento, a livello europeo e mondiale, nell’ambito del contrasto alla patologia, dobbiamo lavorare sodo per restituire alla comunità e alle proprie famiglie pazienti guariti definitivamente, produttivi e in piena salute”.