Salvini non ha dubbi: “Il Ponte sullo Stretto non è più rinviabile. E i porti restino pubblici”

ROMA – “Il ponte sullo Stretto di Messina è un’opera non piu rinviabile di assoluta strategicità per l’Italia e l’Europa” perché “senza ponte a cosa serva l’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria e il potenziamento delle linee ferroviarie siciliane”, che sono “interventi altrettanto importanti se non di più”. Opere che insieme alle linee Ten-T europee fanno parte di “un sistema, senza un pezzo non serve”. Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e Trasporti, lo dice in audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero in commissione Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica del Senato.

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Per questo nella Manovra, ricorda Salvini, c’è “una norma per accelerare la sua realizzazione” e “si avvia il percorso per revocare lo stato di liquidazione della società Stretto di Messina e superare il contenzioso precedente”.

SALVINI: “PORTI ITALIANI DEVONO RIMANERE PUBBLICI”

Ci sarà “massima attenzione ai porti italiani, che devono rimanere pubblici”, spiega Salvini in Commissione. Il ministro intende “lavorare sulla governance” dei porti “anche per le richieste delle istituzioni europee e garantire la concorrenza tra gli operatori”, ma “comunque vigileremo sulle operazioni societarie”.

SALVINI: “SU MOBILITÀ DOLCE APPROCCIO IDEOLOGICO, AGIREMO SU CODICE STRADA”

Il Mit pensa a un intervento sulle “nuove forme di mobilità anche mettendo mano al Codice della Strada”, perché secondo Salvini l’introduzione della “mobilità dolce ha visto un approccio ideologico e non ha tenuto conto dello stato nostre strade, basti pensare a Roma, e del livello di incidentalità”. Infatti “molti Comuni hanno previsto la realizzazione di piste ciclabili senza tenere conto della segnaletica e mettendo in difficoltà ciclisti, automobilisti e anche polizia municipale”.

“Noi siamo per la libertà in tutte le sue forme” ma “la sicurezza stradale va seriamente ripensata alla luce dei nuovi mezzi di mobilità urbana” che “richiedono chiarezza e sistematicità nella normativa“, a fronte anche di una “segnaletica non prevista dalle norme”, osserva Salvini. La revisione avverrà quindi “se servirà anche riprendendo in mano il Codice della Strada da diversi punti di vista”, precisa il ministro, codice sul quale “sono le stesse associazioni dei consumatori che chiedono interventi“, aggiunge nelle risposte, e “sulla mobilità sostenibile ho incontrato diversi rappresentanti, va pensato come un sistema integrato che comprende anche il trasporto su gomma”.

IL 13 DICEMBRE INCONTRO SULLA TAV CON LA FRANCIA

Per quanto riguarda la realizzazione della contestata linea ad alta velocità Torino-Lione, il ministro delle Infrastrutture annuncia: “Il 13 dicembre ci sarà una riunione al Mit sulla TAV, il ministro francese sarà in collegamento e io in presenza. Voglio essere fiducioso, i programmi sono assolutamente seguiti“.

IL CAMBIO DI NOME DEL MINISTERO: “SOSTENIBILITÀ SARÀ NEI FATTI”

In audizione Salvini spiega anche perché il dicastero che guida ha ‘perso’ la mobilità sostenibile, tornando a chiamarsi ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: “Il cambio di nome più che una scelta contenutistica è una scelta di efficacia e di efficienza, c’era una voce di bilancio con 800mila euro per cambiare server, nome della carta e quant’altro. Ho preferito che venissero dedicati altrove. La sostenibilità la esperiremo con i fatti e non con l’aggettivazione del nome del ministero che torna a essere il ministero delle Infrastrututre e dei Trasporti”.

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