Roma, la mostra Archivi aperti sui lavoratori della terra nel 900

Fai Cisl, momenti di lotta e partecipazione dei braccianti

Milano, 6 feb. (askanews) – È stata inaugurata a Roma presso Spazio5 la mostra dal titolo “Archivi aperti, la storia del lavoro per immagini”, che raccoglie 50 foto e documenti inediti sui lavoratori della terra nel Novecento. Realizzata con il contributo della Regione Lazio, l’esposizione racconta momenti di lotta e partecipazione dei braccianti attraverso volantini, foto e manifesti del patrimonio archivistico della Fondazione Fai Cisl Studi e Ricerche, che gestisce e tutela l’Archivio Storico Fai Cisl e la Biblioteca Silvio Costantini.

“Con questo progetto – ha affermato il Presidente della Fondazione Fai Cisl Studi e Ricerche, Vincenzo Conso – raccontiamo soprattutto il protagonismo delle donne: attraverso le immagini di raccoglitrici di olive, mondine, tabacchine, abbiamo voluto sottolineare il ruolo di queste lavoratrici con la certezza di contribuire alla conoscenza della storia del mondo del lavoro e della nostra identità, avvicinando i più giovani a una riflessione sul lavoro di oggi. Ma il progetto – ha aggiunto Conso – è anche un omaggio al monito di S. Giovanni XXIII, che nell’Enciclica Mater et Magistra, di cui è ricorso poco tempo fa il sessantesimo anniversario, mise l’accento sul fatto che i protagonisti dello sviluppo economico, del progresso sociale e dell’elevazione culturale degli ambienti agricolo-rurali devono essere gli stessi interessati, e cioè i lavoratori della terra”.

Mentre il prof. Aldo Carera, Presidente della Fondazione Giulio Pastore, ha sottolineato “il grande lavoro di ricerca svolto per arrivare a una mostra come questa, che esprime l’impegno dell’organizzazione per salvaguardare le carte e la memoria che quelle carte testimoniano, per giungere a una valorizzazione che ha anche un pregio estetico, vista anche la bellezza di alcune immagini; inoltre è interessante notare che gli slogan utilizzati dal sindacato dagli anni ’50 in poi parlano di una vita più civile dei lavoratori nei campi, è un cambiamento significativo nella comunicazione che affronta il tema dell’emancipazione dei lavoratori, come afferma lo statuto stesso della Cisl”. “Il pregio della mostra – ha aggiunto Carera – è anche aver raccolto la storia di organizzazioni che oggi non esistono più, essendo confluite nell’attuale Federazione agroalimentare e ambientale della Cisl, quindi con questo archivio si custodisce la memoria di queste organizzazioni e si trasmette un patrimonio di soggetti collettivi che hanno contribuito al sindacato di oggi”.

“Il complesso archivistico raccolto – ha spiegato la responsabile dell’Archivio storico Fai Cisl, Giovanna Baldi – è costituito da 1300 faldoni, 400 supporti multimediali e un patrimonio fotografico di 10 mila tra foto stampate, digitali e diapositive, inoltre il nostro archivio è stato dichiarato dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio come di interesse storico particolarmente importante: oggi la digitalizzazione avviata ci ha permesso di conservare i materiali, evitando che il patrimonio andasse in rovina, ma soprattutto consentendoci di fare divulgazione”.

A concludere la presentazione della mostra, con oltre 60 ospiti partecipanti, è stato il Segretario Generale della Fai Cisl Onofrio Rota. “La nostra Federazione – ha detto – ha intrapreso con l’Archivio storico un percorso doveroso per la memoria collettiva tramandando il significato di molte battaglie e conquiste sindacali ottenute al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori: con questa prima mostra abbiamo voluto aprire i nostri archivi e portarli a conoscenza di tutta la cittadinanza”.

La mostra rimarrà accessibile gratuitamente al pubblico fino a venerdì 10 febbraio dalle 10 alle 19 e sabato 11 febbraio dalle 15 alle 20, poi farà tappa anche a Latina, lunedì 13 febbraio, e a Viterbo martedì 14 febbraio.

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