Rebellin, il ciclismo piange il campione

Da Nibali a Cipollini il ricordo dei protagonisti del pedale

Roma, 30 nov. (askanews) – La tragica morte di Davide Rebellin ha sconvolto il mondo del ciclismo. “Rimango tremendamente scioccato nell’apprendere questa triste notizia. Che la terra ti sia lieve, R.I.P. Davide”, ha commentato sui social Vincenzo Nibali, a lungo suo compagno di nazionale. Poi ha aggiunto: “E’ stato un vero choc. Era una persona vera, molto tranquillo e un grande professionista. La sicurezza sulle strade è un obiettivo da perseguire a tutti i costi”.

“Anche a me anni fa è capitato di essere ‘stretto’ dal rimorchio di un camion in una curva, durante un allenamento. Mi è andata bene, perché sono stato solo sfiorato ma la sensazione di terrore l’ho ancora ben presente”, ha proseguito.

Nibali è a favore della proposta di inserire nel codice della strada una norma che obblighi a rispettare la distanza minima di un metro e mezzo in fase di sorpasso di un ciclista. “E’ un passo avanti, anche se poi nella pratica e su certe strade non è facile – afferma – . Un metodo più sicuro per andare su strade aperte in allenamento è state affiancati a due a due, perché si è più visibili per chi è al volante”.

“La scomparsa di Davide – ha commentato il presidente della FCI Cordiano Dagnoni – ci ferisce profondamente per ben due motivi. Prima di tutto perché una tragica notizia vede coinvolto ancora una volta un ciclista. Pur non conoscendo ancora bene le dinamiche dell’incidente, è evidente che ancora molto bisogna fare in questo Paese riguardo la cultura del rispetto. Ci tengo a sottolineare che il nostro sport vive sulla strada, soprattutto in occasione degli allenamenti. E’ da tempo che la Federazione sollecita le Istituzioni ad intervenire con provvedimenti adeguati. Poi perché tocca un componente della nostra grande famiglia, che ci ha entusiasmato con le sue imprese e che ha corso nel gruppo fino ad un mese fa. La bicicletta era la sua vita, anche adesso che aveva deciso di smettere, ed è un destino beffardo quello che l’ha travolto. Il mio pensiero va, in questo momento, ai suoi cari, ai quali rivolgo un commosso abbraccio a nome mio personale, di tutto il CF, e della grande famiglia del ciclismo”.

“No dai ditemi che non è vero”. Così Daniele Bennati, ct della nazionale di ciclismo, commenta su Twitter la tragica scomparsa di Davide Rebellin, travolto da un camion mentre andava in bici. L’ex ct azzurro, Davide Cassani, è senza parole. “Viveva per la bici, è atroce morire così”.

“Sono senza parole. Purtroppo non è il primo a morire in bici per strada e non sarà neanche l’ultimo, siamo sempre qui a piangere amici e persone che vanno in bici. Sono veramente triste, perché abbiamo perso un altro ragazzo, uno che dopo trent’anni di bicicletta aveva smesso di correre appena un mese fa. Incredibile, atroce, uno che dedica tutta la sua vita alla bicicletta dopo un mese andando in giro in bici perde la vita”, ha aggiunto.

“Che la terra ti sia lieve. Ci ritroveremo tutti, e continueremo a pedalare sulle strade dell’infinito… chissà quanti pseudo km faremo ancora tutti insieme…”. Cosi’ l’ex ciclista Mario Cipollini esprime sulla sua pagina Facebook il suo cordoglio per la morte di Davide Rebellin, ucciso da un camion mente si allenava in bici. “Rispetto all’eternità ci divide un battito di ciglia, è questo pensiero che ci da’ la forza per superare questi momenti. A presto Davide”, ha aggiunto.

In segno di rispetto per la morte di Davide Rebellin, l’organizzazione ha cancellato la presentazione della nuova maglia rosa, un evento che si sarebbe dovuto svolgere oggi pomeriggio nel centro di Milano. “Credo sia una scelta doverosa – commenta Mauro Vegni, il direttore del Giro d’Italia – , non possiamo festeggiare in un giorno di lutto. Gli ospiti stavano arrivando ma non è possibile celebrare nessun evento. E’ un momento che ci tocca tutti da vicino. Il pensiero va a Davide e alla sua famiglia in questo terribile momento”.