Pubblica Amministrazione e Pnrr, l’avvocato Di Pardo: “Ora provvedimenti in tempi certi”

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ROMA – Il governo sta procedendo bene sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e sul decreto Semplificazioni, le criticità sono relative “alla capacità di attuare quei provvedimenti”. Lo spiega all’Agenzia Dire Giuliano Di Pardo, avvocato, fondatore e partner dello studio Di Pardo, intervenuto per illustrare ‘Infrastrutture, mobilità sostenibile, semplificazione e appalti pubblici – le riforme del Pnrr e del Dl Semplificazioni per il rilancio del sistema Italia’, dibattito online in programma giovedì 10 giugno alle ore 11. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina di Consenso Europa, organizzatore dell’incontro con la collaborazione dell’agenzia DIRE e dello studio legale Di Pardo.  

I TRE PILASTRI DEL PNRR

Sui “tre pilastri” che interessano il Pnrr, motiva il legale, “ovvero governance, semplificazioni e reclutamento del personale, il governo sta andando in modo spedito emanando i tre provvedimenti fondamentali. I problemi e le criticità – avverte- potrebbero riguardare l’attuazione poiché, in tempi così stretti, occorre adottare tutti quei provvedimenti necessari a dare pratica attuazione ai singoli istituti che sono molto interessanti, e alcuni anche innovativi”.

Di Pardo cita “la sovrintendenza unica per la realizzazione delle opere più importanti, le ulteriori semplificazioni introdotte in materia di appalti, le modifiche del procedimento amministrativo che tendono a tutelare molto di più i cittadini e le imprese assicurando il contraddittorio e soprattutto tempi certi, perché il problema della PA è spesso e volentieri il tempo che impiega per realizzare determinati obiettivi”.

Sugli appalti, invece, la normativa vigente “è cambiata ulteriormente. A luglio e settembre dello scorso anno era già stato emanato e poi convertito, un precedente decreto semplificazioni “, ricorda l’avvocato. Ora “si tende ad agevolare e semplificare ulteriormente le procedure di affidamento, delle volte magari esponendo anche a critiche alcune scelte fatte del governo, pensiamo alle soglie per l’affidamento diretto. Adesso- spiega- gli affidamenti diretti vengono elevati da 40mila euro a 150mila euro per i lavori e fino a 139mila per le forniture e servizi, tra cui i servizi di progettazione”.

Secondo Di Pardo “è comprensibile” l’obiettivo del governo, “soprattutto per le progettazioni, nel voler andare velocemente”. Ma “è anche vero che queste procedure verranno sottratte alla concorrenza tra i vari operatori in quanto detti affidamenti saranno sostanzialmente fiduciari.  Abbiamo, poi, un’ulteriore riduzione della concorrenza rispetto agli affidamenti di lavori sotto soglia comunitaria. Gli affidamenti sotto soglia sono per i lavori fino ad un importo di 5 milioni circa dove avremo procedure negoziate, non pubbliche, ma a inviti, e solo per dieci operatori. Quindi la concorrenza viene ridotta in funzione della necessità di snellire e arrivare subito all’obiettivo”, termina Di Pardo.

IL PORTALE DEL RECLUTAMENTO

Il Portale del Reclutamento “è indispensabile per il funzionamento della PA- commenta invece Salvatore di Pardo, avvocato, fondatore e partner dello studio Di Pardo- per poter spendere concretamente le tante risorse che arriveranno e che richiedono una macchina amministrativa efficiente. L’unica pecca che vedo in questa procedura rapida e che offrirà grandi opportunità di lavoro a giovani e alle migliori professionalità- rivela il legale- è che si tratta di una procedura di reclutamento a tempo determinato. E questo non me lo spiego perché così si rischia di creare una nuova sorta di precariato. È vero che sarà prevista una riserva di assunzioni per un 40% di giovani ma mi domando cosa faranno gli altri”. Secondo Di Pardo, “nel momento in cui si fa una selezione e si scelgono le professionalità, le si fa lavorare per diversi anni in un determinato settore, poi perché questi lavoratori devono avere l’incubo di non veder continuare il loro rapporto lavorativo? Temo- aggiunge- che si crei inutilmente un nuovo precariato, sono d’accordo su tutto ma le assunzioni per me andranno fatte a tempo indeterminato”.

L’OBBLIGO VACCINALE

Quanto all’obbligo vaccinale, invece, “ci siamo espressi tante volte. È vero che esiste il diritto a non curarsi e a non vaccinarsi ma è anche vero che esiste il diritto alla salute tutelato dalla Costituzione”, ricorda Di Pardo. Tutti coloro che sono a contatto con il pubblico, “e quindi con i cittadini che devono per forza rivolgersi alla PA per ottenere la tutela dei loro diritti, devono necessariamente tutelare l’utente con cui vengono a contatto”, avverte l’avvocato. “C’è la necessità che siano vaccinati e che non mettano in pericolo la salute degli utenti. È ovvio, l’obbligo può tranquillamente non essere assolto da coloro che non sono a contatto col pubblico, come chi opera da remoto o in condizioni di particolare sicurezza, ma se si vuole lavorare per la PA la prima misura è non mettere in pericolo la salute dei cittadini”, conclude Di Pardo.

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