Profanato sacrario della Repubblica sociale italiana, bufera su sindaco di centrodestra

profanato-sacrario-della-repubblica-sociale-italiana,-bufera-su-sindaco-di-centrodestra

VENEZIA – Nei giorni scorsi il cimitero romano di Nettuno Campo della Memoria, unico sacrario in Italia dei caduti della Repubblica sociale italiana, è stato profanato e sono state trafugati i resti di alcuni combattenti della X Mas. Il che ha scatenato reazioni, che sono però diventate un caso politico. Il consigliere comunale di Arzignano, Daniele Beschin, ex rappresentante di Forza Nuova ora eletto con la Lega, ha infatti scritto un post Facebook in cui afferma: “80 anni fa si nascondevano sulle montagne, cantavano ‘Bella Ciao’ e rubavano i polli, per poi dichiararsi eroi; 50 anni fa uccidevano ragazzini prendendoli alle spalle a colpi di chiave inglese in testa e poi organizzavano festini nelle aule comunali. Adesso profanano nella notte le tombe dei caduti e sia le autorità sia i media tacciono, diventando essi stessi conniventi di tutto questo schifo. Siete e rimarrete dei vigliacchi senza un briciolo d’onore né dignità”.

Se ciò non bastasse, poi, il sindaco di San Pietro Mussolino Gabriele Tasso ha rincarato la dose sui social associando l’Anpi alla profanazione del sacrario e sostenendo che l’Associazione nazionale partigiani rappresenta “anche i mafiosi” che del resto “agiscono nello stesso modo contro gli stessi obiettivi”. Le dichiarazioni hanno ovviamente fatto scoppiare un putiferio, e oggi fioccano le dichiarazioni.

“Profanare tombe è un atto gravissimo ed indegno, per il quale non può esistere alcuna giustificazione. Ma non sono accettabili, né tanto meno comprensibili, le parole di odio e gli insulti nei confronti dell’Anpi, tirata in ballo senza senso da due rappresentanti istituzionali della destra vicentina; affermazioni che non sono minimamente all’altezza del ruolo che ricoprono”, attacca il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale veneto Giacomo Possamai.

“È semplicemente folle tracciare un legame con l’Anpi, che dovremmo invece ringraziare per l’impegno nel mantenere viva la memoria di chi ha sacrificato la vita per darci la libertà. Libertà che oggi permette anche di poter scrivere simili bestialità. Insultare il ricordo dei partigiani e paragonare l’Anpi alla mafia è inaccettabile, a maggior ragione se lo fa chi ha giurato sulla Costituzione nata dalla resistenza. L’antifascismo è un valore fondante della nostra Repubblica, non ci può essere spazio per nostalgie o apologie”, conclude il dem.

Tasso e Beschin “hanno ritenuto di ribadire la propria appartenenza e vicinanza all’ideologia criminale e violenta che nel ventennio ha imprigionato, torturato e ucciso giovani italiani nelle nostre terre e montagne”, rincara la segretaria del Partito democratico di Vicenza, Chiara Luisetto. “Davanti a parole come pietre e a questa continua e ripetuta apologia, tutti coloro che credono nel confronto democratico, nella libertà ottenuta dai martiri della Resistenza e in un futuro di rispetto cui educare le giovani generazioni, sono chiamati a una ferma presa di posizione. Chi non è degno di indossare il tricolore lo restituisca, invece di vestirlo coprendolo di espressioni non rispettose della sua storia e chieda scusa per le offese rivolte ad una associazione come l’Anpi che raccoglie memoria e onore dei tanti e delle tante che si sono sacrificati per darci una libertà oggi così abusata da chi dovrebbe esserne custode”, conclude.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

L’articolo Profanato sacrario della Repubblica sociale italiana, bufera su sindaco di centrodestra proviene da Ragionieri e previdenza.