“Primo io”, “Primi noi”… E invece è una Pasqua da maratoneti

BOLOGNA – Primi, primi: bisogna arrivare primi. Per primi o ‘prima di’. Il braccio di ferro con il Covid e le emergenze che innesca è diventato sui territori una corsa di resistenza in cui bisogna (almeno) arrivare primi. Da qualche tempo a questa parte, è una ‘narrazione’ ricorrente, specie della politica. Genova ha detto di voler essere “la prima città d’Italia a essere completamente vaccinata”. La Liguria vede in aprile l’ultimo miglio per riaprire “a inizio maggio” e rivendica d’aver fatto “per prima” l’accordo per i vaccini nelle farmacie. Il Veneto vuol chiudere “la partita dei vaccini prima dell’estate”.

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