Parigi, Gare du Nord, 7 feriti dopo attacco in prima stazione d’Europa

L’aggressore è “tra la vita e la morte”, ha usato un punteruolo

Milano, 11 gen. (askanews) – L’aggressore è “tra la vita e la morte” mentre gli altri 6 feriti di questa mattina alla Gare du Nord di Parigi non sono in pericolo. “Erano le 6.45. Avevo appena attraversato il tornello e mi stavo dirigendo verso il mio treno per Calais. È successo dietro di me. Non ho prestato attenzione alle urla subito, erano abbastanza confuse”, dice a Le Parisien Jaffar, un viaggiatore presente durante l’incidente. “C’è stato un movimento di folla, la polizia non era ancora presente in quel momento. I controllori hanno gridato ai viaggiatori di salire sui treni e poi è intervenuta la polizia che ha sparato più volte” ha aggiunto.

La scena dell’attacco all’arma bianca nella prima stazione in Europa e la terza al mondo in termini di traffico – accoglie 700.000 persone al giorno e più di 220 milioni di passeggeri all’anno – si è chiusa così. Con quello che il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin, ha accolto con favore, come “reazione efficace e coraggiosa” della polizia. Secondo le Parisien, l’arma usata sarebbe un punteruolo ed è stato aperto un fascicolo per tentato omicidio.

Il ministro, specificando che l’antiterrorismo non è coinvolta nelle indagini, si è recato sul posto poco dopo le 9, così come il capo della polizia di Parigi, Laurent Nuñez, così come il sindaco della capitale, Anne Hidalgo. Sul luogo anche il ministro dei Trasporti, Clément Beaune.

L’aggressore avrebbe agito in un minuto, precisa il ministro dell’Interno. “Alle 6:42 si caratterizzano i primi atti. Alle 6:43 la polizia usa la sua arma amministrativa dopo un viaggio violento. Insiste sul fatto che, “senza l’intervento rapidissimo, ci sarebbero sicuramente delle vittime”, ha detto il rappresentante di governo circondato da un cospicuo dispositivo di sicurezza.

Il ministro insiste sul fatto che, “senza l’intervento rapidissimo, ci sarebbero sicuramente delle vittime”. “Non conosciamo l’identità dell’individuo”, aggiunge, pur spiegando che dovrebbe essere conosciuta “nelle prossime ore”. “Avrebbe fabbricato lui stesso l’arma, che non è un coltello. Per quanto ne so, non ha detto nulla”, ha detto. Darmanin afferma anche che “l’ufficio del procuratore antiterrorismo non è coinvolto” nelle indagini.

In tutto sette persone, compreso l’aggressore, sono rimaste ferite. Tra le sei vittime c’è un membro della Polizia di Frontiera (PAF), che è rimasto lievemente ferito. Anche quattro passeggeri sono stati colpiti leggermente. Una quinta persona “è ferita più gravemente”, ha detto Darmanin, è “ricoverata, ma non è in assoluta emergenza”. E ha confermato che l’aggressore è “tra la vita e la morte”.