Myanmar, militari sotto accusa per l’uccisione di una bambina

ROMA – I cittadini di Mandalay, una tra le principali città del Myanmar, hanno indetto una nuova manifestazione, questa volta per denunciare la morte di una bambina di sette anni, la più giovane vittima dopo il colpo di Stato dei militari dell’1 febbraio.

Stando a fonti di stampa concordanti, la bambina è stata raggiunta da un colpo d’arma da fuoco allo stomaco, esploso presumibilmente da un militare, ed è morta mezz’ora dopo l’arrivo in ospedale. Per protesta, ieri i cittadini hanno lasciato le strade e le attività commerciali vuote, un atteggiamento opposto rispetto alle iniziative cominciate l’1 febbraio dopo che le forze armate hanno rovesciato il governo eletto e guidato dal partito di Aung San Suu Kyi,

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