Milano, arrestato sindaco di Opera: mascherine ai parenti, corruzione e traffico rifiuti

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Di Maria Laura Iazzetti e Marco Sacchetti

MILANO – Truccava appalti e distribuiva mascherine a parenti e amici, invece di consegnarle ai dipendenti delle Rsa. I Carabinieri del comando provinciale di Milano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del Sindaco di Opera, Antonino Nucera, della dirigente dell’ufficio tecnico del Comune e di tre imprenditori del settore edile. Sono accusati di peculato, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e traffico di rifiuti.

L’inchiesta- coordinata dai procuratori aggiunti, Alessandra Dolci e Maurizio Romanelli, e dai sostituti Silvia Bonardi e Stefano Civardi- è stata avviata nel febbraio 2020 per far luce su presunti illeciti dell’amministrazione comunale. Attraverso le indagini si è scoperto che da febbraio a ottobre 2020 il primo cittadino di Opera, con l’adesione incondizionata della dirigente dell’Ufficio tecnico e l’accondiscendenza di alcuni funzionari, ha sistematicamente interferito in alcune procedure di gara bandite dal Comune per orientare l’assegnazione di lavori pubblici in favore di diversi imprenditori conniventi.

Le forze dell’ordine hanno anche documentato che gli imprenditori indagati hanno stoccato, riutilizzato e interrato in alcune zone di Opera e in aree agricole all’interno del Parco Sud di Milano circa 1.000 tonnellate di fresato d’asfalto proveniente dalle lavorazioni stradali e da altri interventi appaltati da diversi comuni del territorio. Falsamente, invece, certificavano il regolare recupero dei rifiuti speciali. E’ stato accertato poi che il sindaco di Opera, nei primi mesi della pandemia, ha arbitrariamente distribuito a stretti congiunti e a dipendenti comunali circa 2000 mascherine chirurgiche che la città metropolitana e la protezione civile avevano destinato alle Rsa e alle farmacie comunali.

ARRESTO SINDACO OPERA, OPPOSIZIONI: VICENDA INQUIETANTE

“Inquietante quanto emerge dall’inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano che vede indagati e arrestati il primo cittadino del Comune di Opera, oltre che la sua compagna, responsabile comunale dei Lavori pubblici, e tre imprenditori. Accuse gravissime, dal peculato delle mascherine agli appalti, passando per lo smaltimento illecito di rifiuti speciali che, se confermate, porterebbero alla ribalta un sistema opaco e a dir poco allarmante”. Con queste parole la segretaria metropolitana del Pd, Silvia Roggiani commenta le misure cautelari disposte dai carabinieri nei confronti, in particolare, del primo cittadino di Opera, Antonino Nucera. Roggiani sottolinea “di attendere con fiducia il lavoro della magistratura, che accerterà eventuali reati e responsabilità delle persone coinvolte”.

Dello stesso parare anche il consigliere regionale del Movimento Cinque stelle, Gregorio Mammì. “Le accuse sono gravi e se confermate sarebbero gravissime anche per le ricadute sui cittadini”, scrive il consigliere pentastellato che auspica “un passo indietro dalla giunta”. Secondo Mammì, “il vicesindaco leghista, Ettore Fusco, non può continuare ad amministrare come se nulla fosse accaduto”.

Fratelli d’Italia invece precisa che “sarà la magistratura a far luce sulle indagini in corso” e che “ognuno è innocente fino a prova contraria”. Ma il consigliere comunale, Alberto Pino Pozzoli, e Sandro Sisler, coordinatore provinciale, sottolineano la loro posizione nei confronti dell’amministrazione: “Non saremo certo noi a cavalcare l’onda del giustizialismo per opportunismo politico anche se, è bene ricordarlo, nel 2018, come Fratelli d’Italia, abbiamo fatto la scelta di correre in solitaria sedendo oggi all’opposizione”, chiariscono.

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