Maltempo a Roma, un fulmine fa crollare una parte dei resti dell’Acquedotto Marcio

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ROMA – “Il violento temporale di giovedì 2 dicembre (e in particolare, secondo i primi rilievi, un fulmine che si è abbattuto nell’area) ha causato il crollo di una piccola porzione dei resti dell’Acquedotto Marcio, nei pressi della chiesa di San Policarpo; la Sovrintendenza Capitolina è intervenuta immediatamente, interfacciandosi con la Polizia Locale per la messa in sicurezza dell’area, che è stata recintata in quanto la parte rimasta del ‘pinnacolo’ potrebbe essere ancora pericolante e soggetta a nuovi distacchi di materiale”. Lo fa sapere il presidente del Municipio VII di Roma, Francesco Laddaga.

“Nei prossimi giorni seguiranno verifiche statiche e sulla tenuta della struttura; nel frattempo, raccomandiamo a tutti i fruitori del Parco degli Acquedotti di non oltrepassare la recinzione! Ringrazio il dott. Antonio Insalaco della Sovrintendenza per la costante interlocuzione e il VII Gruppo Tuscolano della Polizia locale per il pronto intervento”, conclude il minisindaco.

L’acquedotto Marcio – ricorda la sovrintendenza capitolina ai Beni culturali – era uno tra i più lunghi acquedotti romani (91,208 km); fu costruito dal pretore Quinto Marcio Re nel 144 a.C. Le sorgenti, si trovano nell’alta valle dell’Aniene, vicino Arsoli.

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