Lombardi Stronati (Oeci): “Liberalizzare il mercato dei crediti gestendo in house gli NPL”

“Vanno rivisti i vincoli della Bce se vogliamo nuova liquidità”

“Il mercato dell’acquisto dei crediti da parte degli istituti bancari va necessariamente liberalizzato. Ciò può avvenire solo modificando le regole troppo stringenti di Basilea 1,2 e 3 in modo da consentire alle banche stesse di poter gestire in autonomia gli NPL.

In questo modo è possibile favorire la ripartenza dell’erogazione di credito a tassi competitivi, che resta pur sempre la loro funzione principale, in un periodo in cui la crisi di liquidità rischia di compromettere seriamente la ripartenza economica dell’Italia”.

Queste le parole dell’avvocato Giovanni Lombardi Stronati, Presidente dell’Oeci (Osservatorio Europeo sui Capitali d’Investimento) nel corso di un focus sui “Prestiti non performanti”.

“I crediti in sofferenza nati con la crisi del ’92 e cresciuti con la crisi 2006/2008 restano un problema serio per le banche. La rigidità sulle norme e la compliance, che è diventata predominante su ogni tipo di operazione, stanno limitando nei fatti notevolmente tutte le attività per il timore di alimentare nuovi NPL.

In pratica – ha proseguito il Presidente dell’OECI-, allo stato attuale, si danno soldi solo a chi già li ha. Non possiamo costringere le banche a svendere ciò che non viene pagato in tempi contingentati. Dobbiamo dare loro più tempo.

Diversamente continueremo a vivere il paradosso dei tanti fondi esteri che investono in Italia con tassi ‘double digit’ sopperendo così al credito bancario. Per non parlare delle tante società di cartolarizzazione che realizzano utili superiori al 40% nel nostro Paese sfuggendo completamente al fisco”.

“Dobbiamo restituire serenità alle banche in termini di indici richiesti per gestire le attività senza il patema di generare NPL e senza sottostare alla rigidità di quelle formule automatiche che ne limitano fortemente l’autonomia.

L’obiettivo deve essere aprire il mercato. Guardiamo, ad esempio, a ciò che accade in Inghilterra o in Germania dove il credito viene gestito con mini bond e ci sono meno NPL. Questo è il momento giusto – ha concluso Lombardi Stronati – per aprire una piattaforma con l’Europa e tutelare l’economia di casa nostra”.