La vertenza Immobiliare.it ‘sbarca’ in Regione Lombardia: ‘esodo forzato, non capiamo i motivi’

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MILANO – Arriva in Regione Lombardia la vertenza Immobiliare.it, l’azienda digitale che intermedia le compravendite immobiliari che ha deciso di trasferire da Milano a Roma 48 dipendenti su 200, pena il licenziamento per chi dovesse dire no alla capitale come nuova sede di lavoro. Al presidio dei lavoratori stamattina di Palazzo Pirelli c’erano tra l’altro delegazioni di Forza Italia e Pd, che hanno promesso di convocare azienda, lavoratori e sindacati quanto prima in commissione attività produttive del Pirellone.Di “vero e proprio esodo forzato” parlano per gli azzurri il capogruppo in Consiglio regionale Gianluca Comazzi e il capogruppo in Municipio 2 Marzio Nava. “Non si comprendono le reali motivazioni dell’azienda, i cui rappresentanti parlano in maniera vaga di un ‘processo di riorganizzazione in atto, guidato dalle nuove esigenze di sviluppo del business in aree strategiche del Paese’, come se Milano non fosse una delle più importanti città italiane a livello economico e produttivo”. Gli azzurri hanno incontrato una rappresentanza sindacale per fare il punto della situazione con un funzionario della direzione generale Formazione e Lavoro di Regione Lombardia. “Da parte nostra ci impegniamo a convocare i rappresentanti dell’azienda e dei lavoratori in commissione regionale Attività Produttive, affinché venga individuata la soluzione più idonea”.

L’audizione immediata “di lavoratrici, lavoratori e sindacati” in IV Commissione Attività produttive viene sollecitata anche dalla consigliera regionale Pd Paola Bocci, presente al presidio sindacale con una foltissima delegazione dem: la parlamentare Lia Quartapelle, il consigliere comunale Alessandro Giungi, la consigliera comunale Simonetta D’Amico e l’assessore in Municipio 8 Paolo Romano.“Ancora una volta saranno le donne a pagare le conseguenze di una ristrutturazione aziendale e, stando ai timori dei sindacati, soprattutto coloro che hanno famiglia o sono impegnate con i figli”, sottolinea Bocci. La segretaria metropolitana del Pd Milano Silvia Roggiani e il segretario dei Giovani Democratici Milano Giuseppe Pietro Pepe, anche lui presente al presidio criticano quello che definiscono “un vero e proprio diktat autoritario. Una presa di posizione dell’azienda sulla vita delle persone, delle loro famiglie e dei loro cari, avendo ben presente cosa significhi un trasferimento di quasi 600 chilometri. Non faremo un passo indietro sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”.

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