La valorizzazione del patrimonio storico-architettonico nei porti

Mercoledì 13 luglio 2022 alle ore 11 la presentazione dei risultati del progetto che coinvolge Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia con le funzioni portuali e aree di interazione Porto-Città: una sola realtà, più bella, più sicura e più funzionale

NAPOLI – I risultati dello studio affidato dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centrale, Andrea Annunziata, al Consiglio Nazionale delle Ricerche per conoscere e valorizzare il patrimonio storico-architettonico, le funzioni portuali e le aree di interazione porto-città negli scali di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia, quale base conoscitiva per le strategie di rigenerazione urbana e valorizzazione immobiliare dell’AdSP del MTC, saranno presentati mercoledì 13 luglio 2022 alle ore 11,00, nella sala Agave della Stazione Marittima di Napoli (scalone A, lato Beverello).

Il progetto di ricerca “Valorizzazione nei porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia: patrimonio storico-architettonico, funzioni portuali e aree di interazione porto-città” è stato coordinato dal Cnr-Iriss (Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo), diretto da Massimo Clemente, in collaborazione con il CNR ITC Istituto per le Tecnologie della Costruzione diretto da Antonio Occhiuzzi.

Con l’avvocato Annunziata e il professore Clemente, parteciperanno alla presentazione sia il Comune di Napoli con Edoardo Cosenza (assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Protezione civile), sia la Regione Campania con Bruno Discepolo (assessore al Governo del Territorio e all’Urbanistica).

Andrea Annunziata

Saranno illustrati il lavoro svolto e i risultati raggiunti, in termini di conoscenza degli edifici di interesse storico-architettonico, delle archeologie industriali e degli spazi urbani simbolici che sono stati censiti, classificati e sistematizzati in un database informativo che sarà di supporto alle attività di pianificazione e progettazione dell’AdSP per lo sviluppo sostenibile dei porti campani.

La valutazione della consistenza e del potenziale trasformativo immobiliare e spaziale si è articolata attraverso quattro fasi: nella prima sono stati definiti i criteri di selezione e individuazione degli edifici e degli spazi significativi, nella seconda è stata effettuata l’analisi dello stato di fatto, nella terza sviluppate ipotesi di interventi ammissibili e nella quarta le funzioni potenziali.

In questo contesto sono stati selezionati, per la loro rilevanza storico-architettonica e per la loro collocazione in aree cerniera, 40 edifici e spazi per il porto di Napoli, 9 edifici per il porto di Salerno e 10 edifici per il porto di Castellammare di Stabia.

Nella prima fase, si sono individuate le categorie utilizzate per l’analisi e i criteri di selezione degli edifici che partono dagli studi sviluppati sul patrimonio storico-architettonico dei porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia e dall’analisi del materiale grafico e documentale fornito dall’Ufficio Pianificazione e Programmazione e dall’Ufficio Demanio dell’AdSP, nonché del recente Documento di Pianificazione Strategica di Sistema (DPSS) approvato dall’AdSP.

Nella seconda fase, sono stati analizzati i numerosi edifici di interesse storico-architettonico (ex Magazzini Generali, Immacolatella vecchia, San Vincenzo, Stazione marittima, ecc.) e gli spazi-cerniera (piazza Immacolatella, piazzale Carlo Pisacane, ecc.).

Nella terza fase sono state ipotizzate le tipologie di interventi possibili a seconda dello stato di conservazione dell’edificio e i relativi costi parametrici con stima di massima del costo complessivo per ogni edificio o spazio.

Nella quarta fase ­– applicando approcci di rigenerazione urbana culturale e creativa già sperimentati in altri porti europei ­– gli edifici e gli spazi sono stati classificati in relazione alle funzioni potenziali nel rispetto della funzione primaria portuale e marittima.

“Questo quadro conoscitivo consentirà all’Autorità di Sistema Portuale – sottolinea il presidente Annunziata – di migliorare la funzionalità e l’efficienza delle attività portuali e, contemporaneamente, di migliorare l’interazione con la città e con la comunità urbana dialogando con il Comune, la Regione e le altre Istituzioni e con tutto il sistema portuale campano”.

Secondo il direttore Clemente “Cultura marittima, innovazione e creatività, educazione e capitale umano, conoscenza e disseminazione possono essere elementi complementari strategici per un porto che risponda al meglio alle necessità operative, funzionali, della transizione energetica e che sia motore di sviluppo economico, sociale, ambientale”.

All’incontro interverranno anche Gaia Daldanise (Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Cnr) e Carlo Rainieri (Istituto per le Tecnologie della Costruzione del Cnr).

 

Massimo Clemente