“La tutela delle vittime di reato”

La nuova pubblicazione curata dall’ex prefetto di Napoli Marco Valentini verrà presentata domani nell’aula storica dell’Università Federico II

Ci siamo sempre battuti, e continuiamo a farlo, affinchè la dignità della vittima non debba dipendere dalla mano omicida”, in questa frase, contenuta nell’introduzione curata da don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Pol.i.s., vi è tutto il senso di questo volume che non solo ha voluto raccogliere sotto la sapiente guida dell’esperto giurista Marco Valentini, già prefetto di Napoli, il corpus normativo che regola la disciplina sulle persone vittime di reato e i loro familiari, ma ha puntato l’accento proprio sulla persona che si trova a divenire vittima a causa di un sopruso criminale.

Partendo dal processo di vittimizzazione e dal concetto di vulnerabilità “La tutela delle vittime di reato” vuole riflettere sulla questione vittime dal punto di vista psicologico, criminologico, sociologico e giuridico concentrandosi sugli effetti che l’atto criminoso ha nei confronti della persona e della società.

Infine il testo racconta la singolare esperienza della Regione Campania che, mediante la Fondazione Pol.i.s., si è fatta carico della tutela delle vittime mediante un percorso di assistenza, sostegno e accompagnamento che fa della memoria il punto cardine affinchè le vittime e i loro familiari non si sentano soli, bensì comprendano che dalla vicinanza delle istituzioni quella violenza subita può trasformarsi in un seme nuovo a favore della società, nella lotta a ogni fenomeno criminale.

Quest’ultimo punto infatti rappresenta la provocazione di questo libro in quanto la normativa italiana ancora fa differenza tra le vittime a seconda della mano che le ha colpite, con determinati distinguo tra coloro che hanno subito violenza da gruppi mafiosi, terroristici o sono vittime del dovere, e coloro vittime invece dei reati compiuti dalla criminalità cosiddetta comune, nei quali rientra anche il femminicidio, una piaga che sempre più sembra colpire l’Italia. Dopo le recenti vicende dell’uccisione delle giovani Rosa Alfieri di Grumo Nevano e Anna Borsa di Pontecagnano Faiano, questa esigenza diviene ancora più evidente.