La protesta dei dipendenti Bnl Napoli: “No a esternalizzazioni e nuove chiusure”

 

La manifestazione è stata organizzata unitariamente dalle Organizzazioni sindacali Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin,

 

NAPOLI – Scendono in piazza i lavoratori e la lavoratrici della BNL per protestare contro un piano industriale che prevederebbe esternalizzazioni di parte delle attività di Back Office e di Information Technology, con la chiusura di ulteriori sportelli bancari.

La manifestazione, organizzata unitariamente dalle Organizzazioni sindacali Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin, si è tenuta questa mattina davanti alla sede napoletana della BNL in via Toledo.

“Diciamo no al continuo tentativo di destrutturazione delle attività dell’azienda e all’ennesima manovra per realizzare profitti tagliando il costo del personale, no alla dismissione di altri sportelli con l’abbandono sistematico di interi territori del nostro paese, no alla sostituzione, con numeri sempre crescenti, di dipendenti a tempo indeterminato con lavoratori a tempo determinato o a partita IVA”, spiegano Stefania Zinno (sct della Fisac Cgil in Bnl) e Gianfranco Esposito (Rsa Fisac Cgil).

“La preoccupazione del tavolo sindacale, che comprende tutte le sigle, è altissima: le aziende in questo momento storico stanno approfittando della crisi pandemica ed economica per continuare ad abbassare le tutele e i costi del personale senza andare a toccare i compensi del Top Management, che anzi continuano ad aumentare”.

“I dipendenti – spiega il sindacato – in questi anni hanno sopportato sacrifici e disagi, carichi di lavoro iniqui, gravi carenze in materia di salute e sicurezza. Il management, forse volutamente, sta distruggendo il vecchio modello di banca tradizionale senza riuscire a costruire il nuovo modello di servizi”.