La circolare di Speranza: Astrazeneca sugli over 60 possibile «effetto protettivo da trombosi», seconda dose con lo stesso vaccino. Nessun segnale per Pfizer e Moderna

Il ministero della Salute ha confermato nella circolare diffusa alle Regioni la raccomandazione a un «uso preferenziale nelle persone sopra i 60 anni» per il vaccino anti Covid prodotto da AstraZeneca. Dopo le ultime indicazioni dell’Ema sui possibili effetti collaterali legati alle trombosi per i soggetti più giovani, il governo segue le regole di massima stabilite in altri Paesi europei come Germania e Spagna, ma chiarisce il nodo sul richiamo: «Chi ha già ricevuto una prima dose di Vaxzevria – si legge nella circolare – può completare il ciclo col medesimo vaccino».

In allegato alla circolare del ministero della Salute è presente un documento in cui la Commissione tecnico scientifica dell’Aifa precisa che «la maggior parte dei casi di eventi trombotici rari è stata segnalata in soggetti di età inferiore ai 60 anni, e prevalentemente nelle donne. Tali eventi sono stati osservati per lo più entro 14 giorni dalla somministrazione della prima dose di vaccino». «Al momento – si legge ancora nel parere della Cts dell’Agenzia del farmaco italiana – non esistono dati sul rischio correlato alla seconda dose in quanto al momento essa è stata somministrata solo ad un numero limitato di soggetti».

Le indicazioni per gli altri vaccini

Restano invariate invece le indicazioni per gli altri vaccini, come spiega la Commissione tecnica scientifica dell’Aifa nell’allegato della circolare, che ha precisato come «alla luce dei dati attualmente disponibili non è possibile esprimere raccomandazioni circa l’individuazione di specifici fattori di rischio, e nel contempo non sono identificabili trattamenti preventivi degli episodi trombotici».

Secondo gli esperti: «Al momento non sono stati identificati analoghi segnali di rischio per i vaccini a mRna» relativi alle trombosi quindi per quelli prodotti da Pfizer e Moderna. Nel parere del Cts si legge poi che «non è invece ancora possibile esprimere un giudizio in merito ad altri vaccini che utilizzano piattaforme vaccinali virali». La commissione dei tecnici ribadisce che comunque il bilancio tra benefici e rischi del vaccino si conferma «complessivamente positivo».

Maggiore protezione tra i più anziani

La capacità dei vaccini di proteggere dal rischio di malattia grave cresce «progressivamente al crescere dell’età – scrivono gli esperti – sia in considerazione dei maggiori rischi di sviluppare Covid-19 grave, per il mancato riscontro di un aumentato rischio degli eventi trombotici sopra descritti nei soggetti vaccinati di età superiore ai 60 anni». Anzi secondo gli esperti, tra gli anziani «l’incidenza dei casi a seguito della vaccinazione risulta addirittura inferiore rispetto a quella attesa». Come già anticipato ieri sera, gli esperti ipotizzano un «effetto protettivo» sugli eventi trombotici per la fascia d’età superiore ai 60 anni.